Glossario degli scalpellini
Agugià L’azione che compie lo scalpellino con punta e mazzuolo per eliminare le parti eccedenti nella superficie di una pietra. It. ant. e dial. aguginare, “penetrare”. Deriv. da ago: cfr. agugella ant. “punteruolo per scavare la roccia”.
Bocia Ragazzo, garzone. Voce dal veneto bocia, di etim. incerta.
Borraggiu Lo stesso che intasamento per i fori da mina; l’insieme degli elementi (polvere e argilla) che completano la carica delle mine – riempitivo (borra, segatura) che, con la polvere di piombo costituisce la carica delle cartucce da caccia. Deriv. da borra “cimatura, tosatura, cascame usati per imbottitura” (e per estensione riempitivo in genere), lat. tardo burra, “lana grezza.”
Buciarda Attrezzo simile a una piccola mazza, con bocca munita di punte piramidali, una accanto all’altra, adoperato nella lavorazione del granito per eliminare le irregolarità in una superficie. It. bocciarda, dal fr. boucharde.
Buttazzu Mantice per alimentare il fuoco nella forgia. Cfr. il corso buttacciu, mantice della fucina” (Alfonsi 32) e il gallur. buttaccia “id” (Gana 147).
Burroni Attrezzo, costituito da una lunga asta di legno, usato dai minatori per costipare “u borraggiu” nei fori da mina.
Cavagnu Cesto, canestro di forma particolare usato dai pescatori e dagli scalpellini per portare la colazione. -Forse da una forma del lat. Pop. cavaneum (deriv. da cavo). E’ voce diffusa nei dialetti italiani.
Frustagnu It. Fustagno (ant. fustano; reg. fostagno, frustagno e frustano). Tessuto di cotone con struttura solida e fitta, superficie fine a imitazione della pelle. Per la sua particolare robustezza veniva utilizzato per la confezione di vestiti da lavoro. Gli scalpellini, in particolare, usavano calzoni confezionati con questo resistente tessuto, quasi sempre di tono oliva o bruno. Dal lat. mediev. fustaneum, che traduceva il greco-lat. xylinum “cotone”. Sono da confrontare il fr. fustaigne (sec XIII; mod. futaine), spagn. fustan (sec. XIII, ant. fustañ), ingl. fustian (anno 1300). Si è congetturato anche un etimo arabo dal toponimo Fustat (antico sobborgo del Cairo) dove si suppone fosse lavorato questo tessuto. E’ certo, però, che il prodotto si diffuse in oriente: ar. fustan (Siria, Egitto, Palestina), turco fistan.
Imburrunà Calcare con una bacchetta (u burroni) la carica (borraggiu) di una mina, di un fucile, ecc.; riempire di borra. -it. imburrare, vb. denom. da borra con in- (assimilato in im-) illativo. Cfr. il fr. embourrer (anche emborrer, sec. XIII).
Mandillu Fazzoletto –mandillettu, “fazzoletto da naso” – mandillu da gruppu “grande pezzuola colorata, a quadri, per la spesa quotidiana. E’ voce ligure, con influssi nel Nizzardo, nel Monferrino e in Corsica. Cfr. genov. mandillo (Frisoni 167) e il corso mandile e mandilu (Alfonsi 93; Falcucci 226).
Martellina Martello d’acciaio dotato di lamelle parallele con taglio affilato, usato dagli scalpellini per la lavorazione del granito. Veniva utilizzato per eliminare le ultime asperità di una superficie lavorata.
Matrassu Mollettone. Tessuto morbido e pesante, con doppia trama, di lana o di cotone, adoperato per la confezione di coperte, fasce per neonati, pannolini, imbottiture per abiti ecc. Forse per riferimento alla morbidezza, da materasso (ant. e dial. mataraccio).
Mazzabeccu Attrezzo manuale di legno massiccio, a tronco di cono, cerchiato di ferro e munito d’impugnatura, usato per battere, pareggiare, rinsaldare selciati, lastre di pietra e simili.
Mozzatura L’azione del mozzare. Nel linguaggio dei cavatori, piano di più difficile divisibilità di una roccia. E’ sinonimo di controverso – nome d’azione da mozzare.
Pilettu Vaschetta quadrata, non molto profonda, ricavata da un blocco di pietra, contenente acqua; veniva usata dai forgiatori delle cave per la tempera delle punte e degli scalpelli. Etim. incerta, forse da pila.
Pioda Nel linguaggio dei cavatori, il verso, cioè la direzione di più facile divisibilità che presentano le rocce. E’ voce lombarda di etimologia incerta. Nelle Alpi Lepontine e Retiche, lastra, lastrone di roccia; anche parete di roccia fortemente inclinata, liscia e sdrucciolevole.
Smerigliu Smeriglio. Varietà granulare impura di corindone, di colore bruno, che si trova in banchi tra calcari cristallini e micascisti delle isole di Nasso e in Asia Minore. Polverizzato si usa per levigare pietre dure e metalli. Dal greco biz. Smerilion (o smyridion?), dim. del greco class. smyris, smyridos “smeriglio”.
Spuntiglio Polvere abrasiva per levigazioni accurate.
Trincanti Direzione di divisibilità piuttosto facile, ma non quanto quella del verso (pioda), presentata dalle rocce. Deriv. dal sic. trincare “tagliare le pietre”. È sinonimo di secondo verso e secondo.
Sbuzzà Sbozzare, digrossare, dare la prima forma. Vb. denom. Da bozza “bugna con s sottrattivo.
Truanti Dalla voce friul. trovant, masso erratico: macigno trasportato in
luogo diverso da quello di origine.
di Antonio Conti
- L’uso del granito prima del 1860
- I primi tentativi di cava
- La svolta nello sfruttamento del granito
- L’avvio della Società Esportazione Graniti Sardi – SEGIS
- L’assetto della società SEGIS
- Il declino di Cava Francese
- L’organizzazione del lavoro in cava
- Le immigrazioni degli scalpellini
- La vita difficile degli scalpellini
- La vita della cava
- Le abitudini degli scalpellini
- I monumenti realizzati con il granito maddalenino
- Le specializzazioni del lavoro, i forgiatori
- Le specializzazioni del lavoro, i manovali
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- Le specializzazioni del lavoro, i tagliatori
- Le specializzazioni del lavoro, i conducenti del trenino
- Le specializzazioni del lavoro, i falegnami
- Le specializzazioni del lavoro, scalpellini, fatturanti e modellatori
- Registro dei fanciulli del 1925
- Libro matricola degli operai dipendenti SEGIS del 1924
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