La nuova sfida di Dario
A seguire, nel dopo guerra la sua attività si svolse nel campo delle telecomunicazioni principalmente nel ristabilire i collegamenti dei ponti radio distrutti durante la guerra nella stazione radio di Golfo degli Aranci (SS) e al monte Serppedì. Dopo la liberazione viene assunto alla soc. TELVE di Treviso un’azienda italiana fornitrici di servizi telefonici nel Triveneto.
A Treviso, dove risiederà fino ai primi mesi del 1948 si ricongiunge con la moglie Fortunata “Nata” e il figlio Giacomo; successivamente per ragioni di servizio viene inviato alla Stazione Radio di Golfo degli Aranci. Qui nascono il 5 agosto 1948 Claudio e nel dicembre 1950 Gemma.
Terminate le missioni sul monte Serpeddì nostro padre pensando al futuro dei figli, che pur crescendo in un posto molto bello, circondato da un mare, e un territorio naturale ancora incontaminato, sono comunque lontani dalle scuole di Olbia, i trasporti affidati a una singola littorina e comunque vista la povertà dei luoghi con pochissime possibilità di trovare lavoro.
Nel 1954 quindi chiede il trasferimento a Milano, la domanda viene accolta e prende servizio presso la Centrale telefonica A.S.S.T. (Azienda di Stato per i Servizi Telefonici) in piazza degli Affari edificio situato a lato del palazzo della Borsa di Milano, non essendo tuttavia ancora pronta la casa di servizio che ci ospiterà andiamo a vivere a Gaggio di Piano (MO) a casa di zio Giuli (rabdomante) fratello della nonna Gemma.
La casa colonica era situata in mezzo alla campagna e ancora oggi io sento i profumi che emanavano le foglie e i grappoli di vite e gli alberi di ciliegio, e poi che dire, mi ricordo che quando noi tre bambini andavamo a dormire tutti insieme in un lettone matrimoniale non essendoci il riscaldamento trovavamo sotto le coperte un braciere a forma di gondola chiamato “il prete”. Nel marzo 1955 partiamo per Milano, la casa in costruzione in via Barzoni n.9 è ultimata, mi ricordo che il trasferimento l’abbiamo fatto sotto una nevicata eccezionale, noi bambini non l’avevamo mai vista, eravamo incantati ed estasiati i genitori un po’ meno. Iniziamo la nostra nuova vita nella “gran Milan” la scuola per noi figli e il lavoro per nostro padre. Il tempo passa, i figli terminati gli studi trovano tutti lavoro, si sposano, i nipoti nascono e crescono.
Nostro padre nel 1974 va in pensione e decide di ritornare in quell’isola “La Maddalena” che nonostante il periodo della guerra ricordava con nostalgia e gli era rimasta nel cuore.
Costruisce la sua casa, ma purtroppo, quando ancora aveva tanti altri lavori da portare a termine si ammala e il giorno 12 novembre 1978 ci lascia all’età di 54 anni.
Era ancora giovane, ma penso a quante cose ha affrontato e portato a compimento con grandi sacrifici, ma sempre sereno, disponibile e positivo guardando avanti perché lui doveva sempre raggiungere gli obiettivi che si era prefissato.