La prateria di Posidonia oceanica
Le chiazze scure osservabili dalla superficie spesso rappresentano quello che si riesce a vedere, senza immergersi sott’acqua, della prateria di posidonia. In realtà, soprattutto in autunno, dalla superficie dell’acqua è difficile distinguerle dagli ammassi di foglie morte che si accumulano sul fondo e che costituiscono il detrito organico.
Queste foglie vengono trasportate verso il litorale dalle correnti e formano depositi spessi anche alcuni metri. Sull’isola di Budelli, questo fenomeno è riscontrabile sugli arenili esposti a settentrione.
I banchi di residui e di foglie morte spiaggiate, pur costituendo un disagio per la fruizione balneare, rappresentano un importante fattore di protezione degli arenili dall’erosione aggressiva del moto ondoso, nonché un habitat di fondo molle a lento disseccamento per numerose specie di invertebrati, alcune delle quali vivono esclusivamente in questo tipo di ambiente. Il termine prateria, che è stato adottato per descrivere le estese popolazioni sottomarine di questa specie, fa intuire come la posidonia costituisca sotto l’acqua qualcosa di simile a quello che un ecosistema come la prateria rappresenta sulle terre emerse. Il posidonieto è il piu importante supporto fisico e la principale fonte di cibo per le comunità vegetali ed animali dei fondali mediterranei. Le fronde ospitano una flora ed una fauna fotofila, cioè che ama vivere in ambienti con una certa quantità di luce; inoltre il novellame di molte specie ittiche sceglie proprio questa prateria quale “nursery” in cui crescere e successivamente vivere, sia per la ricchezza di nutrimento, sia per il riparo che essa offre. Sui rizomi e nel substrato, se la prateria e sufficientemente densa, si sviluppano una serie di organismi animali e vegetali sciafili, chiamati coralligeni o precoralligeni, capaci di portare un concrezionamento del substrato stesso; tra questi vive anche la Miniacina miniacea. Il ciclo che le foglie di posidonia compiono annualmente costringe ad un elevato ricambio generazionale tutte quelle specie che con esse hanno dovuto sincronizzare il loro ciclo vitale. La biocenosi a Posidonia oceanica rappresenta uno stadio in equilibrio con l’ambiente fisico circostante. Bisogna anche ricordare che la pianta produce elevate quantità di ossigeno e biomassa: da ricerche condotte di recente si è dimostrato che, durante il ciclo della fotosintesi, un metro quadrato di prateria, grazie all’elevato sviluppo fogliare, è in grado di produrre fino a 1,2 litri di ossigeno l’ora.
Parzialmente tratto da “La spiaggia rosa e l’isola di Budelli. Guida naturalistica e storica” di Marco Leoni, Fabio Presutti, Luca Bittau