Co.Ri.S.MaLa Maddalena AnticaLa piazzaforte di latta

La ridislocazione delle forze navali: la III Divisione a La Maddalena

L’occupazione della Corsica non doveva e non poteva portare o favorire alcun particolare riequilibrio di forze nello scacchiere occidentale del Mediterraneo. Oltre il fatto reattivo, c’era la necessità di presidiare l’isola per evitare che potesse venire facilmente occupata dagli Alleati. Ed intanto che andava crescendo la superiorità delle forze Alleate sia in terra, che in mare e nell’aria, i compiti strategici della nostra Marina da guerra dovettero convertirsi sempre più in termini difensivi.

In questo contesto anche la dislocazione delle unità navali dovette essere più volte modificata, soprattutto in riferimento alla capacità d’azione dei mezzi aerei Alleati che utilizzavano le nuove e sempre più avanzate basi dell’Africa settentrionale. I devastanti raids aerei dei bombardieri anglo-americani contro le basi navali italiane più meridionali, costrinsero ad arretrarla ulteriormente. Fu proprio dopo il pesante bombardamento subito il 4 dicembre a Napoli dalla nostra flotta, colà spostata da Taranto dopo lo sbarco Alleato in Algeria, che Supermarina si determinò alla ridislocazione delle unità nelle basi navali di La Spezia, di La Maddalena e di Genova.

Nella base di La Spezia andò a collocarsi quasi tutta la flotta di superficie, comprese le tre corazzate moderne della IX Divisione. Nell’estuario maddalenino dettero la fonda, invece, i residui incrociatori pesanti, Gorizia e Trieste, della III Divisione al Comando dell’Ammiraglio Parona. Di questa Divisione faceva parte anche il Bolzano. Il trasferimento della Divisione presso la nuova sede sarda lo sorprese a La Spezia, dove era ricoverato a seguito del siluramento subito nella cosiddetta “Operazione di mezzo agosto” di quello stesso 1942. Non riprese più il mare, e l’8 settembre – nello stesso scalo spezzino – avrà con il Gorizia, colà ricoverato dopo l’attacco subito a La Maddalena, le stesse drammatiche vicende del dopo armistizio.

Il trasferimento a La Maddalena del cosiddetto “Gruppo Gorizia”, nave su cui alzava la propria insegna il Comandante della Divisione, avvenne direttamente da Messina a partire dalle 20.30 del 9 dicembre 1942, e si concluse alle ore 14.00 del giorno successivo senza alcun incidente e disturbo.

Già alla fine del 1940 La Maddalena fu, per un breve periodo, sede principale della nostra flotta da battaglia. Dopo la terribile notte dell’azione aerea contro Taranto (11 – 12 novembre 1940), quasi tutte le unità furono dirottate a Napoli, essendo stata giudicata inaffidabile la base pugliese, ed abbisognevole di molti interventi ricostruttivi. Ma anche Napoli non risultò sicura, ed infatti subì, proprio due giorni dopo, un attacco aereo che ne evidenziò le deficienze strutturali. In questa occasione la gran parte delle navi fu quindi inviata a La Maddalena ed il resto a Cagliari. In Sardegna la flotta fu mantenuta per il tempo necessario a riallestire le difese di Napoli ed a portarle ad un adeguato livello di affidabilità.

Quando vennero dislocati a La Maddalena, i due incrociatori stavano operativamente nella III Divisione già da 19 mesi. Da quando, cioè, il Gorizia, terminati i lavori di manutenzione nell’arsenale di La Spezia avviati nel febbraio precedente, raggiunse la Divisione a Messina, l’8 maggio del 1941. La nuova assegnazione fu obbligata dall’esito infausto del celebre scontro navale di Gaudo (un isolotto a sud di Creta) e di Capo Matapan (a sud della Grecia). In esso, avvenuto nei giorni 26 – 29 marzo dello stesso 1941, la nostra marina perse d’un sol colpo i tre incrociatori pesanti che partecipavano all’azione con la I Divisione (Pola, Zara, Fiume) che venne quindi disciolta. L’aggregazione tra i 10.000 tn. della classe Trento non era del tutto nuova per il Gorizia. Proprio con il Trieste, infatti, iniziò la propria attività nella II Divisione (divenuta successivamente III Divisione nel luglio 1934) quando entrò in servizio.

Durante la sua permanenza a La Maddalena il “Gruppo Gorizia” fu peraltro coinvolto nelle due ristrutturazioni cui furono sottoposte le nostre Forze Navali prima dell’Armistizio. Dall’1 gennaio 1943 la III Divisione fu posta alle dipendenze della II Squadra come tutti gli incrociatori, mentre le corazzate rimasero assegnate alla I Squadra. La seconda ristrutturazione si ebbe il 5 aprile successivo, quando le due Squadre furono unificate sotto il comando dell’Ammiraglio Bergamini.

Salvatore Sanna – Co.Ri-S-Ma