L’arcipelago della Maddalena nel 1793
Il 22 i Francesi riuscirono ad avere abbastanza vento da arrivare a Spargi; ma furono cannoneggiati dalle postazioni costiere, che colpirono più volte la loro ammiraglia, la corvetta Fauvette. Ciò non impedì loro di sbarcare l’artiglieria, comandata dal ventiquattrenne capitano Napoleone Buonaparte, sull’isola di Santo Stefano e di aprire il fuoco. Vista la pericolosità dei pezzi nemici, il cavalier Costantini ordinò ai nostromi Domenico Millelire e Cesare Zonza di trasbordare due cannoni e i loro serventi fino a Palau, da dove potevano sparare su Santo Stefano. Così, la mattina del 23, gli artiglieri sardi poterono tirare da Capo d’Orso contro i legni avversari. Dati i risultati, buoni ma insufficienti, Costantini fece trasbordare altri due pezzi, e ciò obbligò i nemici a sganciarsi e a ritirarsi verso il Golfo d’Arzachena per mettersi fuori tiro. Millelire allora imbarcò 15 uomini e un cannoncino su una scialuppa e si mise sulla loro scia, continuando a batterli da vicino e danneggiando gravemente due loro feluconi.
Giunto a Santo Stefano vi sbarcò, s’impossessò dei materiali abbandonati precipitosamente dai Francesi e fece quattro prigionieri.
La brillante azione gli valse la promozione a sottotenente di vascello e il conferimento della Medaglia d’Oro al Valore Militare, decorazione istituita da poco e della quale sarebbe stato il primo ad essere insignito nella Marina. In realtà, per un equivoco, fu il secondo. Infatti il latore della decorazione, arrivato alla Maddalena, come da prassi si recò dal comandante del Porto, Agostino Millelire, fratello di Domenico. Questi aveva preso parte alla battaglia, e pare se ne attendesse un riconoscimento. Pensò che la medaglia fosse per lui, e se la tenne. Nessuno ebbe da obiettare; ma tutti furono d’accordo nel confermare la decorazione anche al più meritevole Domenico, che la ricevé col decreto del 21 maggio 1793. Gli anni seguenti videro le operazioni tra Francia e Piemonte concentrarsi sul teatro terrestre continentale. In seguito all’armistizio di Cherasco del 28 aprile 1796 e alla conseguente pace di Parigi del 15 maggio, Vittorio Amedeo III sciolse quel che era rimasto della Marina al di fuori della Sardegna.