La Maddalena AnticaLa Marina Sabauda dal 1768 alla restaurazione

L’arroccamento dei Savoia in Sardegna e l’opera della Marina

All’assorbimento del Piemonte da parte della Francia nel 1798, Carlo Emanuele IV fuggì in Toscana e, dopo qualche tempo, si spostò a Cagliari, dove giunse il 3 marzo 1799. Decise subito di riorganizzare, per quanto possibile, le forze armate e, in particolare, una sufficiente forza navale. (1) Affidatane la costituzione e il comando a Giorgio Andrea Des Geneys, che si era distinto negli anni precedenti per l’impegno e l’abilità con cui aveva combattuto i pirati barbareschi e i Francesi nelle acque dell’Alto Tirreno, nel 1800 il Re si trovò ad avere una piccola squadra di 12 legni: una galera, la Santa Teresa, (2) tre mezze galere, Santa Barbara, Aquila e Falco, (3) il brigantino San Vittorio, la goletta San Filippo, le quattro gondole, Ardita, Bilancello, San Maurizio e Sardina, e i due sciabecchi Carlo Felice e Vittorio Emanuele. La squadra entrò subito in attività contro i pirati barbareschi, le cui incursioni, grazie all’impegno contro le navi francesi che distoglieva il naviglio sardo dal contrasto della pirateria, si erano intensificate negli ultimi anni. Così le incursioni si susseguivano, e numerosi isolani venivano deportati in Nord Africa, da dove pochi di loro sarebbero potuti tornare indietro, nonostante gli sforzi dei diplomatici del Re. Solo nel 1803 Napoleone avrebbe ottenuto la liberazione di numerosi civili sardi, fatti schiavi dai Barbareschi negli anni precedenti, in particolare di 830 persone catturate a Carloforte nel 1798. A questo non si poteva rimediare con facilità, perché i problemi del già carente naviglio erano ulteriormente complicati dalla scarsa qualità del personale. Questo non era dei migliori, visto che comprendeva i condannati per reati minori, ai quali era fatto obbligo d’arruolamento e imbarco sul naviglio da guerra, salvo poi essere rimessi in libertà al termine della campagna navale annuale. Con questa gente, la Marina faceva quello che le sue limitate forze con-sentivano, attaccando il nemico ogni volta che lo incontrava.

Ogni tanto le poteva anche riuscire qualche azione a lungo raggio, come quando, nel 1804, Des Geneys compì un’incursione nelle acque tunisine, dove, il 15 settembre, catturò due legni e 73 prigionieri, che poi condusse alla Maddalena. Ma i problemi di personale e di scarsità del naviglio erano aggravati e resi irrisolvibili da quelli finanziari. Non c’erano soldi, e non ci fu da stupirsi se poco dopo l’incursione del 1804 Des Geneys fu chiamato a Cagliari, per sentirsi dire di mettere in disarmo galera e mezze galere fino a nuovo ordine. Le cose cominciarono a cambiare un poco solo quando Carlo Emanuele IV abdicò e si ritirò in convento a Roma, lasciando il trono al più anziano dei suoi fratelli. Il nuovo re, Vittorio Emanuele I, decise di rientrare in Sardegna dal Continente, dove era rimasto fino allora. Giunse il 18 febbraio 1806 e pose subito mano alla riorganizzazione delle forze di terra e di mare, specie in considerazione del problema strategico che si trovava davanti.

NOTE:

(1) Prima di sbarcare, Vittorio Emanuele stilò una Protesta di S.M. il Re di Sardegna contro l’Atto con cui S.M. ha rinunciato all’esercizio di tutti i suoi poteri in Piemonte, facendo presente che era un atto privo di contenuto in quanto concluso sotto la minaccia delle baionette francesi e quindi viziato nella sostanza, in quanto uno dei due contraenti era pesantemente condizionato nella volontà. Lo datò, da bordo, “dalla rada di Cagliari, il 3 marzo 1799”, come riportato in Solaro della Margarita (a cura di), Traités publics de la Royale Maison de Savoie avec les puissances étrangères depuis la paix de Chateau Cambresis jusqu’à nos jours, 5 vol., Torino, Stamperia Reale, 1836, III vol., compiendo quindi in mare e su una nave il suo primo atto di resistenza antifrancese come sovrano.

(2) Si trattava della galera ex-genovese Prima, armata in corsa, catturata dagli Inglesi, portata a Livorno e da loro rivenduta ai Sardi, che approdò in Sardegna nel luglio 1800 scortando 4 bastimenti che portavano la Famiglia Reale, vari dignitari e le Guardie del Corpo. Sarebbe rimasta in servizio fino al 1810.

(3) Le ultime due erano state acquistate a Napoli.