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L’orto e la sua terminologia in isulanu

L’òrtu, l’orto.
Un ortaréddhu, un orticello.
Zappà l’ortu, zappare l’orto.
Vangà l’òrtu, vangare l’orto.
Allinzà l’òrtu, mettere le lenze per ricavare i solchi dritti.
Annacquà l’òrtu, innaffiare l’orto.
Piantà l’òrtu, coltivare l’òrtu. Anche cultivà l’òrtu.
I sùrchi, i solchi.
U liàmmu o litàmmu, il letame, il concime.
I piantìni, le pianticelle di ortaggi pronte per il trapianto.
Strapiantà, trapiantare.
Suminà, seminare. Anche siminà.
U suminzàgghju o u siminzàgghju, semenzaio.
U sumènzu, la semente. Anche simènza.
U suminzàli, pianta di ortaggio lasciata maturare affinché produca il seme.
Arrancà, estirpare. (ha anche un altro significato, ma non inerente il lavoro svolto nell’orto).
Rastiddhà, rastrellare.
Incarzà, rincalzare.
L’incàrzu, la rincalzatura.
L’urtàglia, gli ortaggi.
I bòtti, i germogli. Anche a cacciàta.
Abbuttà, e caccià, germogliare.
I fóddhi, le foglie.
I rammi, i rami
A radìca, i radìchi, la radice, le radici
I ciàccari, grosse radici di un arbusto.
Ciaccaràgghju, tratto di terra in cui sono presenti molte radici di arbusti, sterpi etc. con parti aeree visibili.
Arbàgghju o erbàgghju, erbaio.
Incannicciàtu, riparo per l’orto fatto con una fila di canne legate tra loro e infisse nel terreno.

OPERAZIONI DA COMPIERE IN UN TERRENO VERGINE E RICOPERTO DALLA VEGETAZIONE.

Smucchjà, estirpare le piante di cisto.
Smacchjà, eliminare la macchia presente in un tratto di terra.
Dibbià, bruciare le frasche, i rami etc.
Débbiu, l’operazione consistente nel bruciare le frasche, gli sterpi etc. per preparare il terreno alla semina.
A dibbiéra, il periodo in cui si fa il debbio.
Diccippà, sradicare i ceppi, dissodare un tratto di terra.
Diccèppu, l’operazione del sradicare i ceppi, dissodamento.
Brusgià, bruciare.
Spitrà, togliere le pietre presenti in un tratto di terra.
Surcà o laurà, arare.
U laóru, l’aratura.

ATTREZZI USATI PER IL LAVORO NELL’ ORTO

A zappa, la zappa.
U zappònu, zappa con una patta stretta e lunga, impiegata per dissodare.
U barghìgghju, badile.
A vanga, la vanga.
A màrra, la zappa.
A marranchina, piccola zappa.
U marrapìccu, piccone.
Marrùncula, zappettina. Al pl. marrùnculi usato per trasl. ad indicare i denti degli animali.
U marrònu, grossa zappa con patta lunga.
U rastèddhu o u rastéllu, il rastrello.
A pala, la pala.
U furcònu o u furcòni, il forcone.
A furlàna, la falce fienaia.
A cóta, la pietra per affilare le lame delle falci.
U pinnàtu, il pennato.
A rustàgghja, la roncola.
A fàrcia o a farci, la falce.
U stagnalònu, secchio di latta per innaffiare.
U puzzu, il pozzo.
A zigùgna o a zigògna, congegno formato da una lunga asta basculante munita di contrappeso ad una estremità, usata un tempo per prelevare l’acqua dai pozzi.

Francesco Pusole

4 pensieri riguardo “L’orto e la sua terminologia in isulanu

  • Sandro Bianchi

    E’ sempre tutto molto interessante e curioso……

  • Mauro Mascia

    Gh’é ancòra u “ciarnègghju” setaccio con rete in metallo per cereali e legumi.

  • Sandro Bianchi

    Anche il mio “veneziano” non scherza, ma è più dolce, meno accentato, senza doppie……..con il dialetto maddalenino si compensa bene….si equilibra….A sentirsi insieme l’un l’altro, con qualche parola italiana di troppo, diventa una musica di prima….

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