Oschirese – Ilvamaddalena 1-4
3′ Vuanello 4′ Budroni, 10′ Gallo 28′ Vuanello, 30′ Valenti, 66′ D.Sotgia
Nella domenica palindroma, con tanti “DUE”, esce il segno “DUE” ad Oschiri e Thiesi, e l’Ilvamaddalena abbozza il primo vero tentativo di fuga della stagione, portandosi a più cinque dai neroverdi di Rassu.
È il premio per una strepitosa serie di dieci partite utili, per la squadra di Mister Acciaro, nove vittorie ed un pari, successivi alla sconfitta in casa della vicecapolista (allora capolista a più tre), a sua volta preceduta da un’altra serie eccellente, otto partite con sette vittorie e un pari.
Numeri da record, ed una media punti strepitosa, 50 in 19 giornate, equivalente alla “quota 100” in un campionato a 20 squadre, da 38 giornate.
Al fischio d’inizio di Nieddu di Sassari, il tecnico Maddalenino opta per il consueto 4 3 3, con Matteo Esposito tra i pali, centrali di difesa Ciprian Dombrovoschi e Julian Scigliano, esterni bassi il baby Alessandro Carta e capitan Fabrizio Bellu, mediana con Gallo, Chiappetta e Lucas Danieli Vaz, davanti Gena Vuanello, Sergio Valenti e Pisano.
Mister Fogu manda in campo Achenza, Langiu, Pietro Sotgia, Dettoto, Santina, Unali, Canu, El Kamch, Demetrio Sotgia , Budroni, Chirigoni.
Come già era accaduto domenica scorsa col Valledoria, i Biancocelesti la chiudono nel primo tempo, anzi, stavolta è sufficiente una mezz’ora veramente impressionante .
Appena tre giri di lancetta dei secondi, e Vuanello, che attraversa un periodo di forma strepitosa, riceve palla al limite dell’area, spostato leggermente sulla destra, e con un preciso diagonale non lascia scampo ad Achenza.
Passa però appena un minuto, e l’Oschirese pareggia, con una conclusione sotto misura del Bomber Budroni.
Affiorano i fantasmi della partita di Oschiri dello scorso anno: anche allora subito vantaggio nostro, ma pari immediato dei granata, ed alla fine quattro a uno per loro.
Ma questa è un’altra Ilvamaddalena, e stavolta sono i Leoni Isolani a fare quattro gol, e blindare la vittoria.
Il secondo al minuto 10, punizione dal limite perché il portiere nel rinviare tocca la palla fuori area con la mano.
Esecuzione impeccabile dello specialista Gallo.
E poi l’uno due micidiale, minuti 28 e 30, prima Vuanello (dodicesimo gol in campionato) e poi Valenti implacabili da distanza ravvicinata.
Mezz’ora, uno a quattro, che sarebbe la vendetta perfetta per la sconfitta dello scorso campionato.
Ma l’Ilvamaddalena, in giornata di grazia, non si ferma e continua ad attaccare, ed è anche pregevole la reazione dei padroni di casa, che continuano a giocarsela con grandissimo vigore e carattere.
Il primo tempo termina senza altri gol, ma non senza emozioni.
Ed è bello e vibrante anche il secondo tempo.
Trascinata da un trio di centrocampo di livello decisamente superiore, con Gallo funambolico e imprendibile, Chiappetta infaticabile filtro, e Danieli impeccabile in rifinitura, la nostra squadra regala al pubblico momenti di grande calcio, e più volte manca il quinto gol, al termine di azioni corali veramente spettacolari.
Ma c’è anche l’Oschirese, che in un paio di occasioni impegna l’ottimo Esposito, ed arriva al secondo gol al minuto 66, con Demetrio Sotgia, scaltro nel finalizzare una punizione battuta con molta astuzia.
Partita riaperta, almeno in parte, ed inizia la girandola dei cambi, con Musibau Oluwalogbon al posto di Valenti, Riccardo Pirina per Pisano e Gabriele Lobrano per Danieli.
Ci prova ancora l’Oschirese, e costruisce anche una buona occasione con Unali, ma la capolista controlla la partita senza altri rischi, e sfiora ancora il quinto centro con una meravigliosa sgroppata di Vuanello, oggi da nove in pagella (festeggiato alla grande il suo compleanno!), che sbaglia solo la conclusione.
Nel recupero, arriva il secondo giallo, per Bellu, e finiamo la partita in dieci.
Non riesco a trattenere il pensiero che con la stessa severità sugli almeno venti falli subiti da Gallo, gli avversari avrebbero chiuso la partita in otto.
Grande entusiasmo al triplice fischio del Direttore di Gara, ma è solo una battaglia vinta, e ci sono ancora tante finali, undici, da conquistare.
Mauro Coppadoro