Pasquale Millelire di Giovanni Battista
Pasquale Millelire, di Giovanni Battista, nato a La Maddalena nel 1803, passò solo l’infanzia all’isola, preparando la sua formazione culturale nell’umile scuola privata del prete Ferrandico dove, con una ventina di bambini di tutte le età, apprendeva le nozioni di base; il calendario scolastico prevedeva lo svolgimento delle lezioni tutti i giorni, di mattina e di pomeriggio, tranne il giovedì e le feste comandate; la presenza assidua alle messe e alle celebrazioni religiose era parte integrante di questa educazione.
Non sappiamo come e dove proseguì i suoi studi che Io portarono a lavorare nell’amministrazione statale delle Regie Gabelle. Risiedette a lungo a Carloforte, poi assunse l’incarico di capo contabile nella fabbrica di tabacchi di Cagliari; nel 1862 ricoprì lʹincarico di ispettore delle Dogane di Oneglia.
Purtroppo non è stato possibile consultare i registri parrocchiali di Carloforte, che avrebbero potuto dare informazioni sulla sua famiglia, in quanto conservati nella sede della diocesi di Iglesias. Ma alcune tracce ci consentono di ipotizzare un suo matrimonio con Isabella Valentino dalla quale ebbe almeno una figlia, Serafina, che sposò Efisio Gastaldi. Da questo ramo verrebbero due personaggi interessanti per la storia della Sardegna.
Il primo è Pasquale Gastaldi Millelire, nato intorno al 1854 e morto a Cagliari nel 1933, avvocato di professione, storico, studioso di antichità e amante della musica per diletto. Doveva avere notevoli possibilità economiche che gli consentivano di assentarsi per lontani viaggi e lunghi periodi di studio; nel 1893 fu anche presidente del Circolo dei Filarmonici di Cagliari. Un libretto francese ne dà un breve ritratto “urte autre figure cagliaritane, celle de Pasquale Gastaldi Millelire, voyageur, poliglotte, orientaliste et archéologue vaut la peine d’ètre rap‐ pelée, il sut révéler au public italien Voeuvre poétique du grand écrivain russe Michel Lermontov et laissa un intéressant récit de voyage: La traversée du Caucase”. In effetti, oltre alla citata traduzione delle Liriche scelte dì Lermontov del 1919 e al diario del suo viaggio nel Caucaso, la sua molteplice attività è documentata dalle numerose e varie pubblicazioni i cui temi spaziano dagli scarabei egiziani alle antiche iscrizioni, fino alla traduzione dal tedesco del libro di Joseph Fuos, Notizie dalla Sardegna del 1780, pubblicata a Cagliari nel 1899.
Questa data ci riporta ad un altro campo di azione di Pasquale Gastaldi Millelire, certo più problematico rispetto a quello dello studioso: infatti in quellʹanno fu eletto sindaco di Carloforte, in un momento particolarmente difficile, caratterizzato dal contrasto acuto fra i battellieri e trasportatori dei minerali dell’iglesiente, sensibili alla propaganda socialista di Giuseppe Cavallera, e il patronato delle miniere. Disordini e tensioni portarono ad un processo nel quale Gastaldi Millelire depose come testimone, considerato ormai, da parte dei lavoratori, come reazionario. Eppure fino a quel momento aveva goduto, da parte loro, di stima e rispetto per certe sue posizioni avanzate a favore delle loro richieste, espresse in articoli apparsi, appena due anni prima, su L’Unione Sarda e ribadite, nel 1901, in una puntigliosa quanto innovativa pubblicazione: Sul diritto dei marinai autorizzati ad essere inscritti nelle liste elettorali politiche.
Il secondo discendente del Pasquale Millelire maddalenino trapiantato a Carloforte, è Luigi Piloni, il grande ricercatore cagliaritano che, nel 1981, ha lasciato all’Università di Cagliari una preziosa collezione di cose sarde (circa 900 oggetti) e ha pubblicato, fra l’altro, Carte geografiche della Sardegna, fondamentale opera che raccoglie una grande quantità di carte storiche della regione. Anche Piloni era convinto di avere fra i suoi ascendenti Domenico Millelire. Scriveva, infatti, in Lʹassalto francese alla Sardegna del 1793 nell’iconografia dellʹepoca: “Domenico Millelire era infatti granzio di mia nonna materna Donna Annetta De Rosa Gastaldi Millelire, maritata con Luigi Bogliolo, mio nonno materno”. Ancora il solito equivoco che ora può essere chiarito: cinque generazioni separano, infatti, Piloni da Giovanni Battista Millelire di Pasquale, cugino di Domenico.
Giovanna Sotgiu – Co.Ri.S.Ma