A mimoria d'a petraCo.Ri.S.MaLa Maddalena Antica

Le specializzazioni del lavoro, i manovali

(Pagati a giornata) Dovevano portare la pietra da lavorare sul piazzale, caricare i pezzi finiti sui carri, o sui carrelli a mano o sul trenino. Una categoria specializzata fra i manovali era quella degli stivatori ai quali era affidato il compito di sistemare i conci nella stiva o sul ponte delle imbarcazioni nel modo più conveniente e razionale. Quando i pezzi erano issati sulla gru pronti a essere calati sotto i boccaporti, chi stava sulla coperta lo segnalava col grido “vita” e quelli che stavano nella stiva rispondevano “aria” per indicare di essere pronti a ricevere il pezzo in tutta sicurezza. Questo infatti poteva scivolare o sbandare prima di essere posato nel punto in cui gli stivatori decidevano di collocarlo.

Gli attrezzi più comuni per spostare i massi erano i rulli; il più importante era il cricco col quale si poteva sollevare e spingere: a zampa, agendo dal basso, fungeva da leva mentre i corni, appoggiati lateralmente, premevano sulla pietra spostandola. L’ingranaggio, regolabile, era fermato da a castagna, dente che bloccava l’attrezzo nella posizione desiderata. Fra i più abili stivatori si ricordano Giovanni Tonelli e, soprattutto, Angelo Del Bene che garantiva velocità e precisione nel valutare l’accostamento dei pezzi e sicurezza nel separarli adeguatamente con listelli di pioppo.

Giovanna Sotgiu – Co.Ri.S.Ma