AmbienteCulturaTradizioni

Agave

Agave (nome scientifico Agave americana, nome locale Ferrula madama)

Specie di origine messicana, venne introdotta nell’Arcipelago nel secolo scorso ed oggi e molto diffusa nelle isole maggiori. I grossi scapi essiccati venivano utilizzati come paletti.

L’Agave è una pianta grassa tipica dei paesi tropicali, dove il clima è particolarmente umido e caldo, in questi paesi rappresenta una delle più efficienti ed economiche piante da siepe a difesa del bestiame. Appartiene alla famiglia delle Amarillidacee e al genere Agave, che comprende circa 100 specie di piante perenni e succulente. L’Agave è originaria dell’America tropicale, in particolare dell’area che va dal Messico al Venezuela e alla Colombia fino ad alcune isole Caraibiche, da questi paesi venne in seguito importata e naturalizzata in Europa meridionale, in India, in Africa centrale e in altre zone con clima caldo e tropicale. L’introduzione di questa pianta in Europa risale al 1640 circa e oggi in Italia è ampiamente coltivata, principalmente a scopo ornamentale. Ne esistono diverse varietà, tra cui si ricorda Agave americana var. variegata.

L’agave è una pianta molto importante per la vita delle popolazioni dell’America centrale. Oggi è utilizzata in diversi campi per le sue proprietà benefiche: catarro intestinale, cattiva digestione, dermatiti, dissenteria, disturbi e affezioni epatiche in generale, disturbi gastrointestinali, flatulenza, infiammazioni e irritazioni agli occhi, infiammazioni e irritazioni dell’intestino, irritazioni cutanee, itterizia, oftalmie in generale, piccole lesioni, scottature, stipsi. Per depurare il sangue, per eliminare tossine e sostanze di rifiuto accumulate nell’organismo, per aumentare e stimolare la diuresi.

Nel nostro arcipelago la sua introduzione è avvenuta all’epoca delle grandi fortificazioni: essa infatti ornava l’ingresso degli edifici non direttamente utili alla difesa (Stagnali, Guardia Vecchia, Nido d’Aquila) o bordava i vialetti di accesso di alcune abitazioni (ad esempio la casa del direttore dell’ospedale militare). Attribuendole il nome ferrula madama, i maddalenini hanno colto la rassomiglianza, tutta esteriore, della sua infiorescenza con quella della ferula, ma hanno saputo anche evidenziare la differenza di proporzioni e l’aspetto imponente dell’agave con il significativo attributo di “madama”.

I bambini usavano il fusto secco abilmente scavato per ricavarne scafi di velieri o, unendone vari pezzi, per fabbricare piccole zattere; con le spine confezionavano pericolose frecce legandole sugli gli steli secchi dell’asfodelo, i ferrulitti (anche questo nome richiama quello della ferula). In tempi di autarchia, quando era impossibile procurare nuovi sacchi di iuta, indispensabili per trasportare merci, per riparare quelli vecchi ci si industriava sostituendo i fili mancanti con le lunghe fibre estratte dalle foglie.

La denominazione Agave, comune ai botanici e non, deriva dal vocabolo “greco” agauòs, che significa “meraviglioso, mirabile”, con riferimento alla bellezza della pianta durante il periodo della fioritura.