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Antonio Varriani

Un’altra figura di maddalenino volontario nel Risorgimento, presente in particolare negli avvenimenti connessi alla conquista del Regno delle Due Sicilie, risponde al nome di Antonio Varriani. Nato a La Maddalena il 12 settembre 1825 era figlio di Domenico, Padrone marittimo e agiato commerciante e di Susini Maria Francesca, era la sorella di Francesco Andrea Susini il padre dei Pietro, Nicolò e Antonio Susini Millelire, con i quali quindi egli era cugino carnale, le due famiglie erano rappresentanti dell’allora ceto benestante dell’isola. Un suo fratello, Giuseppe Varriani, nato nell’isola il 19 febbraio 1820, arruolatosi nella Regia Marina in qualità di timoniere partecipò alle Campagne di guerra per l’indipendenza del 1861 e del 1866 ottenendo una Medaglia al valor militare, divenne quindi Commissario generale della Regia Marina nonché Ufficiale e Cavaliere dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro e della Corona d’Italia. Morì nell’isola il 1 agosto 1882 all’età di 62 anni.
Egli ricoprì l’incarico di pilota, o timoniere che dir si voglia, (il Pilota o piloto, rappresentava nella marineria dell’ottocento, l’incarico più elevato del personale sottufficiale o sottordine del primo comandante) del vapore ad elica Washington, unità navale garibaldina acquistata insieme ai vapori a ruota Oregon e Franklin per il costo totale di 752.489 lire, essa venne impiegata in varie fasi della Spedizione dei Mille, in particolare venne utilizzata con le predette navi nelle notti del 9 e 10 giugno 1860 per il trasporto dalla costa ligure e toscana di circa 2.500 volontari costituenti la Seconda Spedizione in Sicilia guidata dal colonnello Giacomo Medici, inoltre il Washington ebbe un ruolo importante nel tentativo, progettato da Garibaldi e dai mazziniani, di operare una diversione tesa ad invadere lo Stato Pontificio, coordinatore della spedizione era il medico e patriota milanese Agostino Bertani, vera mente organizzatrice di tutta la Spedizione dei Mille.

A riguardo, Garibaldi con Bertani muovono il giorno 12 agosto 1860 dal Capo di Faro (Stretto di Messina) a bordo del Washington per raggiungere il Golfo degli Aranci nel nord della Sardegna, ove su varie unità navali garibaldine attendevano 8000 volontari, grossa divisione organizzata su sei brigate chiamata simbolicamente “Terranova”, sotto il comando del patriota romano Luigi Pianciani, pronti ad invadere lo Stato Papale per concludere in tal modo l’opera di unificazione della Penisola, ma al contempo il governo piemontese per mano del Cavour oppostosi all’iniziativa, preoccupato di evitare che la monarchia sabauda potesse essere direttamente accusata di aggressione alla sovranità di Roma permettendo a chicchessia di utilizzare il suolo piemontese come base dell’operazione stessa, inviò allora la Regia cannoniera Gulnara per costringere tali truppe a convergere sulla costa siciliana, in rinforzo all’esercito garibaldino che ancora attendeva di poter passare lo stretto di Messina e sbarcare sulla costa calabrese. Fu quindi sul Washington, che Garibaldi, dopo aver preso atto che nel frattempo, dietro la pressione del governo sabaudo, buona parte della predetta spedizione garibaldina aveva già raggiunto Palermo, raccolse le rimanenti forze per ricongiungerle al resto dell’ armata operante in Sicilia. Il Washington infine venne anche impiegato fra luglio ed agosto sulla rotta Cagliari – Palermo per poter trasportare i volontari sardi, ed in particolare il Battaglione dei Cacciatori Sardi, il cui arruolamento ed organizzazione venne affidato da Garibaldi al patriota sardo Giovanni Sulliotti, avvocato e giornalista, il Battaglione probabilmente posizionato a Palermo venne comandato nel mese di settembre di raggiungere Napoli ove doveva far parte su disposizione di Garibaldi della Brigata comandata dal Colonnello Clemente Corte, la quale Brigata venne schierata nell’area di Aversa (Caserta). Il Battaglione guidato dal Sulliotti raggiungerà quindi Maddaloni, su diretta istruzione di Garibaldi, in previsione dello scontro finale con le truppe borboniche nella Battaglia del Volturno (1 ottobre 1860), è di tale frangente che, la presente lapide mortuaria di Antonio Varriani ne serba la memoria, il testo inciso cita testualmente “ ..FU BUONO E VALOROSO, PRESE IMBARCO COL GENERALE GIUSEPPE GARIBALDI NEL 24 SETTEMBRE 1860 UFFICIALE PILOTA AL COMANDO DEL PIROSCAFO NAZIONALE VASHINGTON (sic) NELLO SBARCO FATTO A NAPOLI CON I GARIBALDINI ” In effetti la data menzionata, andrebbe anticipata al giorno prima e il servizio svolto dal vapore Washington sarebbe consistito principalmente nel trasporto delle armi e munizioni spettanti al Battaglione dei Cacciatori Sardi, mentre il trasporto maggiore dei volontari sardi avvenne sulla nave Tücköry contestualmente al citato ordine di trasferimento. L’ultimo probabile impiego del Varriani, alla guida del Washington, collegato alla conclusione della Spedizione dei Mille, è datato 9 novembre 1860, in occasione della partenza di Garibaldi dal porto di Napoli, il quale salutato i suoi volontari, dopo aver adempiuto sino in fondo alla sua missione di unificare il Regno d’Italia, si ritirava alla volta di Caprera.