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Approfondimento: la posidonia – Caratteristiche generali

Un approfondimento a parte merita la Posidonia oceanica, una specie che alcuni studiosi (Boudouresque e Meisnez, 1982) hanno definito una delle principali ricchezze del Mediterraneo. Quella che spesso, erroneamente, viene scambiata per un’alga e invece una vera e propria pianta, con radici, fusto, foglie, fiori e frutti.

Ma come fa una pianta a vivere in acqua di mare?

Le caratteristiche indispensabili per una pianta acquatica marina sono:

– l’adattamento alla vita in ambiente salino;

– la capacità di vivere continuamente sommersa;

– la presenza di un efficace sistema di fissazione sul fondo e di resistenza ai fattori idrodinamici (onde e correnti);

– la capacità di riprodursi diffondendo il polline attraverso l”acqua.

La Posidonia Oceanica costituisce densi popolamenti che ricoprono ampi tratti di fondale e che rivestono un molo molto importante nell’ecosistema costiero.

Nell’ambiente marino, soprattutto nei livelli inferiori, la vegetazione è costituita principalmente da alghe, mentre le piante fanerogame marine sono rappresentate solo da due famiglie appartenenti alle Angiosperme monocotiledoni, le Hidrocharitaceae e le Potamogetonaceae. La Posidonia oceanica appartenente alla seconda famiglia, e una cormofita, una pianta superiore, a differenza delle alghe che invece sono delle tallofite, cioè dei vegetali più primitivi con struttura “a tallo”, non avendo dei tessuti ancora ben differenziati. La Posidonia oceanica è un endemismo del Mediterraneo ed è diffusa praticamente in tutte le sue coste. Otto specie, delle nove al mondo del genere Posidonia, sono presenti in Australia e ciò testimonia l’origine da un antenato comune che popolava probabilmente l’antico oceano Tetide, circa 150 milioni di anni fa. È una pianta che si e adattata alla vita nel mare durante la sua evoluzione; colonizza i fondali marini incoerenti, sabbiosi e melmosi, ma si rinviene talvolta su spaccature della roccia o su detriti pietrosi. Si riproduce soprattutto asessualmente, ma anche sessualmente con la fecondazione di fiori e la maturazione di frutti e di semi, costituendo una cintura che popola la fascia della piattaforma continentale del Mar Mediterraneo compresa tra la superficie ed i 40 metri circa di profondità, coprendo oltre il 2 0/o dell’intero bacino.

Parzialmente tratto da “La spiaggia rosa e l’isola di Budelli. Guida naturalistica e storica” di Marco Leoni, Fabio Presutti, Luca Bittau