Col Violante a Porto Palma
Il Capitano d’Albertis, grande marinaio, effettuò tre giri del mondo. comandando barche della Marina Militare e Mercantile, nacque da famiglia benestante a Voltri, frazione di Genova, il 23 marzo 1846, dal cavaliere Filippo e da Donna Violante Giusti.
Grande appassionato del mare fin dalla nascita, dopo aver compiuto gli studi, con il permesso del padre entrò a far parte del Collegio di Marina di Genova (che più avanti divenne l’Accademia Navale di Livorno) nel quale rimase sette anni da 1862 al 1869. In questo periodo compì la sua prima crociera sulla corvetta a vela Endurance. Da Genova la fregata toccò i porti di Rio De Janeiro e Montevideo, navigando verso sud preso lo Stretto di Magellano e Valparaiso, effettuando il viaggio di ritorno attraverso Capo Horn. Abbandonata la Marina Militare si imbarcò sull’Emma D., una nave mercantile, come secondo di bordo e nel 1871 come comandante sull’Emilia. Ben presto si stancò di comandare le altrui navi e decise di farsi costruire un cutter che, in ricordo della Madre, chiamò “Violante” costruito dal cantiere Oneto di Sampierdarena, fu varato nel 1875, subito iniziò le sue crociate a scopo scientifico e in occasione di una di queste incontrò Giuseppe Garibaldi. L’incontro fu pubblicato nell’annuario del Regio Yacht Italiano nel 1912. “….credo con questa scelta – disse d’Albertis – di promuovere sempre di più l’impulso al mare della nostra balda gioventù e desidero, nello stesso tempo, far cosa grata al nostro Vice-Presidente Garibaldi Coltelletti, figlioccio del Generale che da tanti anni si adoperò per lo sport nautico“.
L’incontro con l’Eroe, avvenne il 13 ottobre 1875, quando il cutter Violante, con velatura ridotta, guadagnò stentatamente al bordeggio l’isola di La Maddalena e diede fondo a Porto Palma (1). Dopo aver messo a mare la lancia di servizio sbarcarono sulle spiagge dove c’era ad attenderli il Generale, dopo essere stato avvisato da dei pastori che avevano visto avvicinarsi una vela sotto costa. D’Albertis rimase nell’isola di Caprera un giorno, ospite nella casa dell’Eroe, dopo aver cenato con un buon piatto di fave e lardo alla nizzarda.
A bordo del Violante erano rimasti due marinai e dopo due giorni il cutter, con due mani di terzaroli e il fiocco piccolo, lasciò Porto Palma per attraversare le Bocche di Bonifacio. Ma il fortunale imperversava maggiormente, il mare era in burrasca e attraversate le Bocche navigando a ridosso della Corsica il Violante raggiunse Capo Corso e dopo una lunga e travagliata navigazione, fece rotta per Genova. La Mattina del 16 ottobre, l’imbarcazione robusta ma segnata dalla traversata ormeggiò nella vecchia darsena del porto di Genova.
Questa esperienza fece crescere sempre più in lui la passione per il mare, spingendolo ad affrontare spedizioni intorno al mondo. Si fece così costruire nel 1882 dal cantiere Briaco di Sestri Ponente, la sua seconda e ultima barca, il Corsaro. Partecipò subito alle regate di Nizza spostandosi dalla riviera ligure all’Egitto, dall’Inghilterra alle Canarie e a Madera sempre nello stesso anno, nelle Azzorre 1886, in Germania 1895 per l’inaugurazione del canale di Kiel. Il 3 giugno salpò da Genova per raggiungere Palos, Madera e San Salvador proprio come fece Cristoforo Colombo. Il 4 luglio entrò in collisione con una nave inglese e fu rimorchiato a Portsmouth, poi a Gosport dove i cantieri inglesi Camper e Nicholson vista l’impossibilità di ripararlo lo demolirono.
Enrico d’Albertis fece senza barca, il 3° giro del mondo nel 1910. Verso la fine degli anni ’20 si ritirò nel suo castello di Montegalletto, una vecchia fortezza che aveva fatto restaurare, e il 23 marzo cessò di vivere. Per ricordare d’Albertis, una nave della Marina Militare Italiana, si chiama Corsaro II, mentre il suo castello ospita oggi il museo etnografico.
- Palma (Porto)=dal greco Palàme, dal latino Palam, radice Pal, aperto, palese, largo.
Da scartare il riferimento ad un presunto albero di palma, come elemento segnaletico, che per altro si sarebbe dovuto trovare sul posto molto prima del XVIII Sec.
Il discorso, ovviamente, vale pure per Porto Palmas o Golfo di Palma, e persino l’antica foce del Rio Palmas, a sud della costa sarda, dove l’unica informazione che doveva pervenire ai naviganti era che quel sito era particolarmente comodo e praticabile, come del resto Palma nelle isole Gimnesie. Lo stesso discorso vale per Palmi (Reggio di Calabria), centro turistico e commerciale nella piana di Gioia, presso il litorale tirrenico.
Si rammenta anche il toponimo Palla, nella Corsica sud orientale, che dipende sempre dal toponimo principale Palma. Cfr. Palmyra, da palmo della mano, nel senso di larga e aperta, antica città della Siria, sorta in un’oasi all’estremità settentrionale del deserto, 240 km circa a nord-est di Damasco. Fondata secondo la tradizione da Salomone, re d’Israele, che compare nella Bibbia come Tadmor (I Re 9:18).
Dunque, Porto Palma è il porto ideale per numerose navi perché particolarmente “largo” e accogliente, tanto da essere considerato tra i migliori approdi del Mediterraneo, da un esperto “marinaio” come Nelson.
Tratto dal libro MGDL e dintorni di Giancarlo Tusceri