Correva l’anno 1445
Donazioni depositate a Genova presso il Banco di San Giorgio ai conventi delle isole dei Budellis (Budelli).
La modesta documentazione relativa alla vita isolana durante il Medioevo interessa particolarmente la vita dei monaci, i quali si erano stabiliti a Santa Maria e a La Maddalena poiché protetti dalle navi pisane e genovesi contro le crescenti invasioni arabe. Infatti, agli inizi del sec. XIII i monaci elessero l’isola a meta di eremitaggio per eccellenza, prediligendo Santa Maria, Caprera e Lavezzi in particolar modo. Fu sempre in questo periodo, per l’appunto, che vennero distaccate cappelle anche a La Maddalena, in località Cala Chiesa, e a Santo Stefano, poi integrate nell’Ordine dei Benedettini da papa Innocenzo IV nel 1243 con la Bolla ai Priori et fratribus Sanctae Mariae inter insula de Budellis: esse diverranno, nel 1445, succursali di Santa Maria Maggiore di Bonifacio. Si sottolinea, inoltre, l’importanza di tali edifici in merito alla navigazione notturna: infatti, essi facilitavano le tratte con i loro fuochi, rischiarando la rotta. A ogni modo, nel 1553 molti edifici religiosi vennero distrutti da Dragut “flagello di Bonifacio”, che da lì giungeva. Si rimanda qui a Moro G.L., Dragut, un corsaro nelle acque dell’arcipelago, in “Almanacco Maddalenino”, vol. V, op. cit., pp. 47-52.