CronologiaMilleottocento

Correva l’anno 1881

Gli abitanti di Bonifacio sono 3116.

Gli abitanti di Santa Teresa sono 2042, Giuseppe Pangrani è facente funzioni di sindaco.

Gli abitanti di La Maddalena sono 1895 (Baldacci, 304). I dati pubblicati da Corridore danno 2042 abitanti: la differenza sarebbe spiegabile considerando la popolazione stabilmente residente e quella momentaneamente assente. Alla metà dell’‘800 la comunità maddalenina, dopo l’impulso avuto da parte della Marina, ebbe un lungo periodo di ristagno economico e demografico: la popolazione, che nel 1848 aveva superato le 2000 unità, ridiscese a 1700 nel 1861 e non superò i 1900 fino al censimento del 1881. Accanto agli impianti militari e alla limitata attività agro-pastorale e alla pesca, sorse e si sviluppò alla metà del secolo un discreto impiego nell’estrazione del granito. Ciò diede buoni profitti alle società che gestivano l’estrazione e richiese una notevole quantità di manodopera. La popolazione locale fu coinvolta solo marginalmente da questa occasione lavorativa e fu necessario l’utilizzo di maestranze qualificate importate da Carrara, dalla Liguria e dall’Emilia.

Il Consiglio comunale si rifiuta di contribuire alle spese per il porto di Terranova: la questione si trascinerà per anni.

7 gennaio

La lotta dei battellieri di Carloforte, che trasportarono il minerale della miniera di Malfidano (oltre a quello delle principali miniere da Monteponi che noi chiamiamo Buggerru direttamente dal nome del Borgo nato attorno alla miniera, certo fu la prima manifestazione di sciopero organizzato che avveniva in Sardegna. I battellieri lottarono contro la volontà della Direzione della miniera di abbassare il prezzo del nolo per il trasporto del minerale: uno sciopero di 12 giorni con manifestazioni anche di fronte alla casa del rappresentante, un certo Jacomy, della Società Mineraria Malfidano. I 45 Battellieri furono denunciati e sottoposti a processo. Si può leggere uno stralcio interessante degli atti di questo processo. I battellieri furono arrestati “per frode in commercio”! Il PM nel processo partiva dalla seguente asserzione: la Società Mineraria Malfidano per ammortizzare, diciamo così, gli investimenti fatti con l’acquisto di un vaporino (una di quelle grosse imbarcazioni a vapore che avrebbe dovuto facilitare il trasporto del minerale) decise di abbassare i prezzi del nolo ai battellieri delle piccole imbarcazioni che fino ad allora avevano garantito il trasporto! Da qui, per il PM, la frode in commercio, il reato contestato ai battellieri, che avevano impedito con la loro azione il trasporto del minerale da Buggerru a Carloforte e richiesto con la stessa manifestazione un “rincaro” dei prezzi di trasporto! Quindi l’azione della Società Mineraria che volle abbassare la retribuzione dei battellieri, di fatto, era un’azione calmieratrice dei prezzi, un’azione meritoria!!! Lo sciopero ebbe inizio il 7 gennaio 1881 e termine il 19 dello stesso mese. Sarà proprio a Carloforte a nascere la prima Lega dei battellieri. La Lega sarà l’organizzazione fondamentale anche per i minatori delle varie Miniere. Giuseppe Cavallera fu il dirigente socialista che contribuì alla nascita delle Leghe.

31 gennaio

Nasce a La Maddalena, Matteo Silverio Migliaccio da Pietro e Tagliamonte Maria Grazia, entrambi di origine ponzese, sposatisi nell’isola l’11.5.1868. Matteo parteciperà come volontario garibaldino nelle Argonne. Terminata la sua esperienza patriottica nella Brigata “Cacciatori delle Alpi”, ritornerà a La Maddalena svolgendo il mestiere di bracciante. Rimarrà nella “famiglia” garibaldina come emerge dal suo atto di morte, assistito ed ospite all’interno dell’Ospedale Giuseppe Garibaldi a La Maddalena , ove vi morirà nel 1934, celibe, ad appena 53 anni.

1 febbraio

Il sindaco Bargone chiede un “piccolo bagno penale come chiesero ed ottennero altre isole consorelle”, per sollevare la difficile situazione economica: i forzati dovrebbero realizzare alcune opere pubbliche, manutenere gli edifici demaniali e attivare la coltivazione degli ulivi.

22 aprile

Si completa, con il tratto Monti-Terranova, il collegamento ferroviario tra Sassari e Cagliari con Terranova (Olbia).

17 settembre

Garibaldi scrisse: «Avendo, per testamento, determinato la cremazione del mio cadavere, incarico mia moglie dell’eseguimento di tale volontà – con legna di Caprera – e prima di dare avviso a chicchessia della notizia della mia morte. Ove morisse essa prima di essa, io farò lo stesso per essa. Verrà costruita una piccola urna di granito, che racchiuderà le ceneri di lei e le mie. L’urna sarà collocata sul muro dietro il sarcofago delle nostre bambine e sotto l’acacia che lo domina». Quella di essere bruciato su una pira, proprio come un antico eroe omerico, era un’idea che non aveva mai abbandonato Garibaldi. Se ne trova una traccia anche nella lettera che scrisse il 16 settembre 1877 al misterioso Franz Muller, “cavaliere del regno di Prussia”, grande massone e fornitore di armi per il regno di Sardegna e per la spedizione dei Mille. Al suo «Grandma (Grande maestro ndr) massone» l’eroe dei due mondi chiese di «occuparsi della cremazione del suo cadavere». Non solo. Garibaldi indicò il luogo nel quale voleva il suo corpo fosse divorato dalle fiamme e scelse con grande cura i tipi di legno per la pira: «Il ginepro resinoso, il lentischio profumato, il mirto sacro, qualche corbezzolo e rami di pino». Dispose poi che sulla catasta venisse posto un foglio di lamiera e, su questo, un lettuccio sul quale doveva essere composta la sua salma con indosso la cara camicia rossa. Non può poi essere ignorata una considerazione. Furono i figli Menotti e Ricciotti, insieme al genero Stefano Canzio, a decidere di non bruciare il corpo di Garibaldi al termine di un lungo colloquio con Crispi e Zanardelli (massoni anche loro) e al quale parteciparono anche il medico e amico dell’eroe dottor Albanese, Alberto Mario e Domenico Curatolo. Si dice che fortissime furono le pressioni della Chiesa, ma è molto più probabile che la decisione fu frutto di una grande spinta popolare. Una decisione che fece comunque infuriare il poeta Giosué Carducci (anche lui massone), il quale evocò visioni epiche, come il rogo tragico di Patroclo sotto le mura di Troia e lanciò strali roventi contro l’Italia ingrata verso i suoi figli migliori.

24 ottobre 

A Sassari si inaugura il Politeama “Verdi” con un grande concerto vocale.

25 ottobre

Il Comune acquista una casa in Piazza di Chiesa n.6, per farne il primo municipio dell’isola. La casa di proprietà che il sig. Pasquale Polverini, vendette all’Amministrazione Comunale per 4.000 lire, prese dal sig. Pasquale Volpe al tasso del 6%.

16 novembre

Nasce a Livorno, l’Accademia Navale della Regia Marina. Alla presenza di S.A. il duca di Genova e delle massime autorità, si apre il primo corso della Regia accademia navale per la formazione degli ufficiali della rinnovata marina militare. I posti a concorso erano 40. Si sono presentati 135 candidati. Il maddalenino Antonio Giovanni Romualdo Millelire (figlio di Agostino), fu il primo comandante. In seguito il Millelire, “fu per pochi mesi ministro della Marina” (dal novembre 1883 al marzo successivo). Nominato senatore non partecipò mai, dopo la sua caduta da ministro, ai lavori dell’Alta Camera.

31 dicembre

Il censimento registra in Sardegna 680 450 abitanti (28,4 per km2).  La Maddalena conta 1.895 abitanti. Viene adottato il metodo di rilevazione della popolazione residente, ne fanno parte i presenti con dimora abituale e gli assenti temporanei.