CronologiaMilleottocento

Correva l’anno 1895

Viene istituito l’Arsenale della Marina Militare, per eseguire i lavori necessari al mantenimento delle strutture militari che andavano sorgendo in tutto l’Arcipelago come conseguenza della creazione della Base Navale (1887) In precedenza a La Maddalena era stata una colonia penale. I condannati ai lavori forzati, circa duecento alla fine del secolo XIX, alloggiavano in caserme esistenti laddove in seguito venne eretta la caserma Faravelli. Ancora oggi quel luogo viene chiamato popolarmente ‘La Disciplina’ a ricordo della colonia penale. Furono loro, con la collaborazione iniziale di 25 operai civili specializzati, ad iniziare nel 1891 la costruzione delle officine sotto la direzione del tenente del Genio Giovanni Moneta. Vedi anche La Maddalena nel 1895

Erasme Carrega è sindaco di Bonifacio e Giovan Battista Vincentelli è facente funzioni di sindaco di Santa Teresa.

6 marzo

Muore per per un attacco di cuore a 53 anni, Giorgio Bertlin, un ingegnere maltese di grandi capacità che seppe assicurare prosperità all’impresa del granito isolano con commesse di notevole entità.

5 aprile

Apprendiamo dal quotidiano La Nuova Sardegna di Sassari del 5 aprile 1895, di una festa tributata in onore di tre figure native dell’isola, presumibilmente le uniche di un certo rilievo, reduci dell’epopea risorgimentale, allora viventi a La Maddalena: si trattava di Paolo Spano, Domenico Polverini e del nostro Angelo Tarantini. Il cronista racconta che, durante la festa svoltasi nella Piazza Garibaldi ove aveva sede la Società, vennero consegnati ai tre benemeriti i Diplomi di Socio Onorario della stessa, ” per le loro virtù civili e per le opere di valore in pro della patria “. La Banda musicale della Regia marina, concessa dal Contrammiraglio Palumbo del Comando Militare Marittimo della Maddalena, allietò la cerimonia al termine della quale il signor Giuseppe Volpe, presidente della Società, elogiando le grandi tradizioni militari e ” la celebrata perizia dei nostri uomini di mare “, richiamò alla memoria la figura del giovane garibaldino maddalenino Antonio Viggiani che, dopo aver aiutato Garibaldi nell’ottobre del 1867 a scappare da Caprera, morì il 25 ottobre nell’assalto di Monterotondo quando il Generale con i suoi volontari cercava di raggiungere Roma per liberarla dal governo pontificio; in conclusione vi fu l’intervento del festeggiato Paolo Spano, che volle ricordare un episodio della sua vita, che lo aveva visto nel 1870, al comando della pirocorvetta Ettore Fieramosca, condurre da Palermo alla fortezza-prigione di Gaeta il grande Giuseppe Mazzini, che nella città siciliana aveva cercato in quell’anno di far nascere un movimento insurrezionale e che, scoperto ed arrestato, fu condotto a Gaeta, ove fu imprigionato per un paio di mesi; nell’occasione il grande patriota lasciò allo Spano uno scritto in cui esprimeva sincere parole di ringraziamento per ” il modo cortese e fraterno col quale io fui trattato da voi e dai vostri nell’Ettore Fieramosca; non nacqui ingrato e penserò sempre con animo più che grato ai due giorni passati sul vostro bordo “. È doveroso un breve cenno ai due maddalenini, oltre Tarantini, festeggiati nell’occasione. Domenico Polverini, nome di guerra Parnaso, fu nocchiere di 1a classe della Regia Marina e prese parte nel 1855 alla campagna in Crimea ottenendo una medaglia commemorativa della Gran Bretagna; durante la campagna per l’annessione del Regno Borbonico fu presente con le forze regie ai combattimenti presso il Garigliano e partecipò all’assedio di Gaeta nel 1860/1861; fu esempio di patriottismo tanto da meritarsi tre medaglie d’argento al valor militare. Paolo Spano, di umili origini, si arruolò adolescente nella Marina e con lo studio e con l’impegno raggiunse il grado di tenente di vascello; partecipò alla campagna meridionale nel 1860/1861 ed alla Terza Guerra d’Indipendenza nel 1866; il cronista della festa attribuisce allo Spano sette medaglie, oltre a tre commemorative ottenute per meriti speciali da nazioni straniere.

13 settembre

MUNICIPIO DI MADDALENA, Regolamento per la circolazione dei velocipedi.
Art.1. “La circolazione dei bicicli ad una ruota grande ed una piccola è vietata nell’interno della città. E’ premesso però che in ogni parte della città, dette ‘biciclette’, e dei velocipedi a tre ruote, fatta eccezione delle piazze e dei luoghi dove si tengono ritrovi, e nella passeggiata Umberto I, dalle ore 8 in poi. In questa piazza, durante gli esercizi militari, è proibita la circolazione. Sarà però permesso condurre anche in detti luoghi i velocipedi a mano. Art.2°. Nelle località appresso indicate il transito dei velocipedi, di cui al secondo comma del precedente articolo, non potrà incominciare che alle ore 4 e dovrà cessare alle ore 8 – Via e Piazza Garibaldi – Piazza di Chiesa – Via Italia – e Via XX Settembre. E’ facoltà della Giunta, in seguito ai risultati dell’esperienza, di apportare quelle modificazioni che crederà necessarie all’elenco delle località soggette a speciale orario per la circolazione dei velocipedi”. Sintetizzo: marcia esclusivamente al centro della strada, precedenza a carri, persone e truppe militari, muniti possibilmente di ‘lanternino’, di un freno, di un ‘avvisatore uniforme’. Il lanternino dovrà rimanere acceso per tutta la durata della pubblica illuminazione. Ogni velocipedista dovrà munirsi di licenza comunale, previo pagamento di £.2. Sono esenti i velocipedisti militari in servizio. I velocipedisti dovranno tenere un apposito registro in cui annotare tutte le persone (e gli orari e data) a cui il velocipede verrà prestato. Il velocipede avrà una targa con un numero assegnato dal Comune ed esposto a proprie spese. Anno 1895, 13 Settembre. Firmato il sindaco ff. Volpe, assessori L. Alibertini e A. Perugia, Segretario Altea.

1 ottobre

Viene aperto il “Dispensario Celtico” per il controllo e la cura delle prostitute e degli avventori più incauti. Il direttore della sala Celtica è il Dott. Giacomo Gambarella.

15 novembre

Il maestro Roberto Preti propone l’istituzione di un corso di studi complementari alla Scuola Tecnica con lezioni di geometria piana e di meccanica. Il Consiglio comunale concede il locale per la nuova scuola, ma non contributi finanziari. Un gruppo di genitori chiede che la giunta municipale si attivi per l’istituzione di un corso per allievi operai del Regio Cantiere. La risposta del Ministero della Regia Marina è negativa.

dicembre

È un anno burrascoso per l’amministrazione comunale. Da gennaio ad agosto Domenico Lantieri è facente funzioni di sindaco; da agosto, dopo la formazione della nuova giunta, l’incarico passa a Giuseppe Volpe e Luigi Alibertini. A dicembre viene nominato sindaco Pietro Sery.

14 dicembre

Concittadini. Consigliere comunale per fiducia e benevolenza dei miei elettori fino dalla elezione di questo Onorevole Municipio, io mi limiterò nella mia nuova carica di Sindaco, con attribuzioni di Ufficiale del Governo, impartitami per degnazione Sovrana, sulla proposta di S.E. Il Ministro dell’Interno, Presidente del Consiglio dei Ministri, con R. decreto 12 novembre 1895; a dichiarare, che coadiuvato dall’opera intelligente e disinteressata della Giunta e della fiduciosa assistenza dei Consiglieri, nonché dalla leale operosità di tutti gli impiegati municipali, e dalle persone che annuirono a speciali incarichi, ben compresa la Congregazione di Carità, più che mai necessaria; io mi studierò di allargare e perfezionare i concetti di una amministrazione economica, popolare, dinasta, osservando le leggi inerenti alla mia duplice qualità, serbandomi costantemente sollecito del benessere progressivo di tutti gli amministrati nello intendimento, che abbiansi a rispettare, le persone, le credenze, ed i diritti di ciascuno. Dall’altra parte debbo dire che le condizioni attuali del paese, hanno portato una notevole diminuzione sugli incassi del dazio consumo, mente il canone governativo ci fu accresciuto; ed abbenché la finanza del Comune poggi su solide basi, noi ci troviamo quasi quasi sprovvisti di ogni residuo attivo, dovendo far fronte alle ingenti spese deliberate, per provvedere il paese dell’acqua potabile, dell’edificio scolastico, di quello comunale, dell’illuminazione delle vie e piazze conforme al progresso e ad altre spese non meno necessarie; per cui bisognerà che si proceda con cautela, parsimonia ed oculatezza; addivenendo opportunamente ad una più equa e razionale ripartizione dei comuni aggravi, facilitare per quanto possibile il commercio colla vicina Sorella, nonché agevolare la scarsissima produzione interna, con migliorarne le vie campestri, nella fiducia che i proprietari penseranno a premunirsi contro la persistente siccità estiva; non dimenticando per parte nostra , che dobbiamo conservare inalterato il pareggio del nostro bilancio, per non rendere più onerose le condizioni dei contribuenti. In quanto poi all’istruzione elementare, osservandone, il regolamento generale, approvato con R. decreto del 9 ottobre 1895, si curerà di mantenere attiva l’opera dei maestri, di controllare la disciplina, l’educazione ed il profitto degli alunni, procurando di attuare il nostro comune proposito, dell’impianto di una scuola tecnica, per il progredire degli studiosi. Materia pure di sommo rilievo è quello di dover pensare con costante sollecitudine, alla conservazione e tutela della vita e della salute della popolazione, prendendo norma del regolamento locale d’igiene, approvato con decreto Prefettizio del 2 Dicembre 1892; vigilando sugli alimenti e sulle bevande, e rimuovendo fermamente le cause che derivano dalle cattive abitudini e che per le condizioni speciali del paese, rendono difficilissimo il compito del personale di pulizia; per il che, abbiamo fede che le vostre premure, saranno efficacemente secondate da ogni ordine di cittadini a vantaggio dell’igiene e del decoro di questo paese, del quale, tutti abbiamo a cuore la prosperità, il progresso. Questa è la linea di condotta che ci siano proposti di adottare, e che seguiremo senza esitazione, guidati nell’aspra via, dalla benevole saggezza dell’autorità tutoria; dando in tal modo garanzia di un’amministrazione Municipale, imparziale, libera da tendenze agitatrici verso tutte le classi della popolazione, nella speciale considerazione, che questo paese, è parte viva dello Stato ed ha collo Stato scopi comuni per il bene dell’Italia, del Re.
La Maddalena – 14 dicembre 1895 – Il Sindaco – Il Commissario Pietro Sery