Correva l’anno 1982
Nel 1982 si avviò la ristrutturazione dell’Arsenale. Fondamentale pilastro dell’economia maddalenina, grazie all’emissione da parte del Ministero competente del Nuovo Regolamento Arsenali. Non è stata un’operazione facile ne indolore, e tanto meno conclusiva, poiché lo stabilimento versava in uno stato di generale sfascio; tra lentezze burocratiche e difficoltà economiche, si cominciarono ad avviare i necessari processi organizzativi, affrontando i problemi di assetto normativo, di ricostruzione delle infrastrutture, di adeguamento del personale.
La nuova pavimentazione delle vie di Bonifacio conclude i lavori di risanamento della città alta.
Sulla Strada Panoramica per Spalmatore si inaugura il Museo Navale intestato a Nino Lamboglia: l’edificio, progettato dall’architetto Vico Mossa, raccoglie i reperti della nave romana di Spargi.
21 gennaio
Al Cinema Medoro viene rappresentata dal Collettivo Teatrale Elicriso, la commedia in isulanu scritta da Gian Carlo Tusceri, “I trueddi di Natali”.
30 aprile
Per un solo voto di differenza, 38 ‘‘si`’’ contro 39 ‘‘no’’, il Consiglio regionale boccia la nuova giunta presentata da Rais e composta da PCI, PSI, PSDI e PSd’Az, con l’appoggio esterno dei radicali.
25 maggio
L’isola a Giochi senza frontiere. A capitanare la squadra isolana era stato chiamato Antonello Sagheddu, che aveva a disposizione un agguerrito numero di partecipanti, che hanno dovuto, giocoforza, sostenere dure prove di selezione in provincia per entrare a far parte della squadra. «A caldeggiare – ha ricordato Antonello Sagheddu – la partecipazione della squadra di La Maddalena-Caprera era stato Bettino Craxi, ma soprattutto un dirigente Rai, Stefano Mirarchi con la residenza un estiva nell’isola. La squadra isolana era formata da uomini e donne provenienti dallo sport, ma anche lavoratori e casalinghe da Nuoro, Sassari, Santa Teresa Gallura e Palau, i cui rappresentanti erano Andrea Mannoni, Mario Contu recordman in apnea di Sassari, Giuseppe Di Marzo, Antonio Isoni, Vincenzo Mureddu, Alfredo Pedrini della Maddalena, Stefano Urgeghe, judoka di Sassari, oltre le riserve Anna Maria Cocco, Alessandra Moi, Gabriella Sabatini e Marina Palitta pilota di Rally di Calangianus. I preparatori erano Brunella Cuneo, Pier Bruno Mascagni e Ivo Zonza. Le squadre partecipanti Svizzera, Portogallo, Inghilterra, Jugoslavia, Belgio, Francia e Italia. I presentatori Simona Rizzo e Michele Gammino. Gli arbitri giudici Guido Pancaldi e Gennaro Olivieri. Vedi anche La vita dell’Eroe dei due mondi protagonista dei giochi senza frontiere – 1982
1 giugno
Il presidente della Repubblica Sandro Pertini arriva in visita a Sassari. Inaugura il monumento alla Brigata ”Sassari” e presenzia alla commemorazione di Antonio Segni all’Università. Il giorno dopo visiterà Caprera. “A Garibaldi, il suo insegnamento a cui abbiamo fatto riferimento nelle ore più buie della nostra storia, indipendentemente dalle nostre convinzioni e dalle nostre posizioni politiche… ”
Queste alcune delle parole appassionanti che il Presidente della Repubblica Sandro Pertini, esattamente un secolo dopo la morte di Giuseppe Garibaldi, ha dedicato da Caprera in un messaggio al Parlamento.
2 giugno
Tutti i successivi festeggiamenti impallidiscono di fronte a quelli del centenario della morte di Giuseppe Garibaldi, celebrati con la presenza del Presidente della Repubblica Sandro Pertini, del presidente del Consiglio dei Ministro Giovanni Spadolini, di tante altre cariche dello stato, di importanti leader politici, di rappresentanze diplomatiche. Nell’Arcipelago giunse la Squadra Navale insieme alle navi scuola Vespucci e Palinuro. Furono molte le manifestazioni, gli spettacoli, i programmi televisivi. Nella memoria collettiva si ricorda ancora la puntata tenutasi nella location della banchina commerciale dell’allora popolarissima trasmissione televisiva ‘Giochi senza frontiere’, con la partecipazione della squadra locale. Sindaco di La Maddalena era allora il maestro elementare Romeo Armellini, democristiano. Craxi, leader del PSI, partecipa all’ evento solenne, ritratto insieme al Presidente della Repubblica Sandro Pertini, al Presidente del Consiglio Giovanni Spadolini e al segretario del PCI Enrico Berlinguer, che negli anni successivi combatte Bettino e i socialisti , perché vogliono dividere la sinistra e perché il loro potere sembra avere introdotto una nuova morale che mal si concilia con i concetti di collettivismo e di solidarietà sociale. (Il leader del PSI non voleva incontrare l’avversario Berlinguer e cerca di monopolizzare la scena. I garibaldini li chiede tutti per lui e parla del Generale e degli ideali risorgimentali non a Caprera, il giorno delle celebrazione, dal piazzale della Casa Bianca, come fa di consueto, ma alla Maddalena, un giorno prima, da un palco che hanno allestito i compagni socialisti isolani in Piazza Garibaldi e che hanno addobbato con le gigantografie dell’Eroe e con i garofani rossi.) L’invito arriva dai compagni maddalenini, Una nota alla direzione nazionale e l’ok arriva a stretto giro di posta. I socialisti isolani sono , figli, nipoti, eredi, degli scalpellini anarchici al servizio dell’impresa Mercenaro e Grondona, delle maestranze politicizzate del Cantiere e di tutti quei rappresentanti della classe lavoratrice che per primi , a La Maddalena, avevano acquisito una coscienza di classe. Craxi tiene un comizio in Piazza Garibaldi, tanto per cambiare, davanti a una folla plaudente. Accade un fuori programma, per l’incursione di Cavallo Pazzo, si proprio lui, quel personaggio eccentrico, di fatto un disadattato, che in futuro si distinguerà per le sue continue , pubbliche, intemperanze. A La Maddalena, Mario Appignani cerca di infastidire Craxi che arringa la folla. Due “compagni” del servizio d’ordine lo dissuadono, tenendolo fermo dietro il palco, sollevandolo da terra. Lo proteggono, insomma, di fronte da una probabile bastonatura. Di lì a poco, si presero cura di lui i poliziotti. Una nota alla direzione nazionale e l’ok arriva a stretto giro di posta. Fa un certo effetto, oggi, rilevare che nessuno dei quattro è più di questo mondo. Tra le tante iniziative organizzate però mancò la collocazione di un ‘segno’ che rimanesse del tempo, un monumento od una targa, tanto che qualche critico definisce quelle del 1982 le manifestazioni dell’effimero.
19 giugno
Alcune manovre insolite della nave americana e di un sottomarino fecero circolare l’ipotesi di un nuovo incidente. Gettata l’ancora poco lontano, con un contorno di altri natanti militari e di elicotteri, attende l’arrivo di un sommergibile che gli si affianca e che appare in difficoltà a chi segue le manovre dalla costa prospiciente. Le autorità militari americane e italiane smentirono che si fosse verificato qualcosa di insolito ma l’accaduto rimarcò ancora una volta che le autorità locali non avevano il minimo controllo sui movimenti che si verificavano nelle acque dell’arcipelago.
21 giugno
Conferenza stampa della Marina Militare Italiana e Statunitense sugli avvenimenti del 19 scorso. Viene affermato che la Orion aveva dovuto dare la fonda nella rada in quanto il molo NATO occorreva alla Marina Italiana. La nave Costa Atlantica doveva scaricare materiali. Si smentisce che la nave fosse in difficoltà. Dichiarazione dell’Assessore provinciale alla Sanità, Giuseppe Deligia già Sindaco di La Maddalena, sui controlli ambientali nell’arcipelago. Il Laboratorio è in grado di effettuare rilevamenti costanti soltanto in aria. Non è ancora possibile il controllo del mare per la mancanza delle attrezzature che una ditta di Torino dovrebbe consegnare tra qualche giorno.
6 luglio
Il DC Roich è eletto presidente della Giunta regionale con i voti di DC, PSI, PRI, PLI e PSDI.
14 settembre
Muore Franco Solinas all’età di 55 anni a Latina, le sue ceneri vengono sparse al vento nell’isola di Santa Maria inghiottite dal mare che era sempre stato il suo orizzonte. Se ne andava uno dei più grandi sceneggiatori e scrittori di cinema del dopoguerra. Persona coerente, schiva, di moralità integerrima. Gillo Pontecorvo e Felice Laudadio quattro anni dopo istituiranno in sua memoria il Premio Solinas, appunto, che ogni anno valorizza le nuove leve della scrittura cinematografica. Durante la Guerra, prende parte alla Resistenza come partigiano, prima in Sardegna e poi nel Lazio. Si laurea in giurisprudenza a Roma, pagandosi gli studi grazie ai più svariati lavori come manovale, impiegato, giornalista e critico cinematografico per L’Unità. Passerà buona parte della sua vita diviso tra l’Isola della Maddalena e il Villaggio dei Pescatori di Fregene, circondato dagli amici attori, registi e sceneggiatori. Il suo debutto come sceneggiatore avviene per il film di Luigi Comencini Persiane chiuse (1951). Il primo periodo della sua carriera lo vede impegnato in successi internazionali come La donna più bella del mondo (Robert Z. Leonard, 1955), Madame Sans Gêne (Christian-Jaque, 1961). Nel 1955 avvia il sodalizio con Gillo Pontecorvo con il mediometraggio Giovanna. Con il regista toscano l’intesa sarà totale sia sul piano umano che su quello dell’impegno culturale e politico. Il primo lungometraggio della coppia è La grande strada azzurra (1957), tratto dal romanzo Squarciò (1956) di Solinas, tragica vicenda di un pescatore di frodo sardo. Nel 1960, oltre a Ombre bianche di Nicholas Ray, scritto con il regista e Hans Ruesch, autore del romanzo d’origine, scrive la sceneggiatura di Kapò di Pontecorvo. I due realizzano il loro capolavoro nel 1966, La battaglia di Algeri, Leone d’Oro a Venezia e con cui Solinas si merita una nomination all’Oscar. Il loro ultimo film insieme sarà Queimada (1969), scritto con Giorgio Arlorio. Scrive anche per Roberto Rossellini e Francesco Rosi. Rilevante, poi, il contributo di Solinas ai film d’azione, in particolare western, d’ambiente messicano, con risvolti rivoluzionari e prestiti alle strutture del western all’italiana come Quien sabe? (Damiano Damiani 1966, sceneggiato con Salvatore Laurani), La resa dei conti (Sergio Sollima, 1967), Il Mercenario (Sergio Corbucci, 1968), Tepepa (Giulio Petroni, 1969). Collaborerà con Citto Maselli (Il sospetto, 1975) e Joseph Losey (Mr. Klein, 1976). E Costantin Costa-Gavras per L’amerikano nel 1973.
26 novembre
Il Miseno, un rimorchiatore costiero della Marina Militare (ex americano S.T. 795 costruito e varato nel 1943, acquistato dalla Marina Italiana nel 1948) salpò dal porto dell’arsenale della Maddalena verso le otto e trenta circa per dirigersi verso il porto di Napoli. Sembrava una splendida giornata e così è stato fino a notte, ma verso le sei del mattino successivo di quel novembre traditore, il tempo si era fatto minaccioso e le nuvole si addensavano sempre di più. Verso le dieci il mare urlava paurosamente e la nave dondolava sulle onde come un giocattolo. A mezzogiorno, quando ormai giunta a largo dell’isola di Ischia, la situazione andava sempre peggiorando e il rimorchiatore Miseno, in balia delle onde forza 6 in aumento, ha cominciato ad imbarcare acqua. E si inabissò. Gli uomini dell’equipaggio, furono tirati in salvo da alcune navi della Marina Militare e di altre imbarcazioni che accorsero in aiuto.
17 dicembre
Scioglimento della società costituita da ENI e Occidental Petroleum per il salvataggio della SIR di Porto Torres. L’ENI si fa carico della ristrutturazione e della ripresa produttiva degli impianti. Notizie che toccherà molti maddalenini, che oramai da anni si sono trasferiti (sopratutto dopo aver conseguito il diploma all’IT Nautico) per lavorare come periti chimici negli stabilimenti turritani.