Correva l’anno 1990
Debutta in edicola “Lo Scoglio”. Quindicinale di informazione pubblicato a La Maddalena.
30 gennaio
Tra le 13 basi Statunitensi all’estero che l’Amministrazione Bush ha in programma di smantellare c’è Comiso, ma non ci sono La Maddalena, Sigonella e Livorno.
2 marzo
Budelli in vendita; Gli ecologisti hanno già lanciato l’allarme: l’isola di Budelli, una delle perle del Mediterraneo, conosciuta in tutto il mondo per la sua famosa spiaggia rosa, è in vendita. Costo: 10 miliardi. Poco, tutto sommato, se si pensa che è uno degli ultimi paradisi naturali. Troppo, almeno sotto il profilo economico, se invece si riflette sul fatto che l’ intera superficie è protetta da rigidi vincoli di carattere ambientale che impediscono qualsiasi nuova costruzione. Ed è proprio quest’aspetto a suscitare l’ attenzione delle organizzazioni che, in Sardegna come sul continente, si battono per la difesa delle coste dal cemento.
3 marzo
Anche la Regione Sardegna vuole comprare una fetta di paradiso: il presidente Mario Floris ha già avviato una serie di trattative per l’acquisto dell’isoletta di Budelli, una delle perle del Mediterraneo, messa in vendita per dieci miliardi. Mi risulta che siano già arrivate offerte da parte di operatori di tutto il mondo spiega subito il capo della giunta regionale, un democristiano alla guida di una coalizione sostenuta da Psi, Psdi, Pri e Pli . Ebbene, in una situazione d’ interesse così diffuso, non saremo certo noi a tirarci indietro. Ieri mattina di buon’ora Floris si è messo in contatto con l’ avvocato cagliaritano Gianni Murroni, incaricato della vendita da una società italo-svizzera. Ho chiesto al legale che mi faccia pervenire al più presto una lettera d’ intenti ha chiarito ancora il presidente . Poi riunirò la giunta ed esamineremo il problema. Posso dire sin da questo momento, comunque, che non resteremo indifferenti rispetto al fatto che questo gioiello naturale passi di mano in mano senza garanzie per la collettività.
7 marzo
La giunta sarda ha deciso: non comprerà l’isoletta di Budelli, uno dei gioielli dell’ arcipelago della Maddalena, ma farà valere tutti i vincoli per la sua salvaguardia ambientale. La società italo-svizzera Nuova Gallura, proprietaria di uno degli ultimi paradisi naturali del Mediterraneo, può dunque cedere tranquillamente i suoi diritti ad altri privati. Venditori e acquirenti, però, devono sapere fin da oggi che gli amministratori vigileranno attentamente sul futuro di Budelli e delle vicine isole a nord-ovest della Sardegna. C’era attesa, ieri, per le decisioni dell’esecutivo. La sorte di quella che viene considerata a ragione una perla di inestimabile valore faceva stare in apprensione ambientalisti ed ecologisti.
8 marzo
Anche l’isola di Spargi, adesso, è in vendita. Dopo il caso Budelli, sembra che dilaghi la febbre del grande affare: piazzare spiagge immacolate e verdi promontori a potenti immobiliari, in cambio d’ un pacco di miliardi alto così. Mi hanno telefonato i proprietari di Spargi, per chiedermi se potevo vendere anche le loro proprietà, racconta Gianni Murroni, l’avvocato cagliaritano già incaricato di trovare acquirenti per Budelli. E chi sono, quei proprietari? Due industriali e un grosso imprenditore commerciale del Nord, spiega l’avvocato. Ammiccante, l’avvocato Murroni apre una polemica con la Regione: La giunta sarda ha fatto malissimo a non comprare Budelli. Ha buttato via centinaia di miliardi per finanziare inutili insediamenti industriali e adesso invece fa l’ avara per la salvaguardia d’ un bene d’ alto richiamo turistico, come l’isola. Per me comunque va bene: la Regione non compra e io vendo ai privati. Ieri, a Milano, Murroni ha continuato le sue trattative con il milanese Dainese Group e con la Mizar Vacanze di Cesenatico, una immobiliare interessata ad una sorta di baratto tra Budelli e una tenuta di 800 ettari a Coda Vigo, in provincia di Padova (antica villa padronale, riserva di caccia e pesca, etc.). La vendita di Budelli è questione di ore, proclama Murroni.
10 marzo
Il Partito Comunista Italiano con segretario Achille Occhetto, nel corso del congresso che si celebra a Bologna vota un ordine del giorno nel quale si chiedeva al Governo Italiano lo smantellamento della Base USA di La Maddalena.
11 marzo
Per tutelare l’isola di Budelli, è intervenuto anche il governo. Mentre continuano le trattative per l’acquisto dei 175 ettari di rocce, baie e cale incontaminate (compresa la famosissima spiaggia rosa), sul caso hanno preso posizione i ministri Ruffolo e Vizzini. D’intesa con il presidente della giunta regionale sarda, Mario Floris, hanno individuato una strategia per impedire speculazioni: la creazione a Budelli e nelle vicine incantevoli isolette di riserve naturali e marine. Gli acquirenti, a prescindere dal prezzo di tutto rispetto da pagare (si va dagli iniziali 10 miliardi agli attuali 12), dovranno così fare i conti con i provvedimenti sempre più restrittivi predisposti dalle forze politiche. Dopo la presa di posizione dell’esecutivo che governa la Sardegna (un pentapartito sostenuto da Dc, Psi, Psdi, Pri e Pli), sono dunque i responsabili dei ministeri dell’Ambiente e della Marina mercantile a scendere in campo contro il rischio di cementificazioni selvagge o il pericolo di cambio di destinazione dei rigidi piani regolatori posti a salvaguardia dell’isoletta. Il socialista Giorgio Ruffolo e il socialdemocratico Carlo Vizzini, d’ accordo con la Regione Sardegna, sono infatti intenzionati a fare valere tutte le disposizioni legislative esistenti per proteggere Budelli.
27 marzo
Il Consiglio Comunale elesse Angelo Comiti sindaco ‘esploratore’, con l’incaricato di trovare un’alleanza stabile che garantisse il governo della città. Il tentativo di Comiti durò un paio di mesi e si dimise il 5 maggio 1990. Cinque giorni dopo, il 10 maggio 1990 il Consiglio Comunale elesse nuovo sindaco Pietro Dettori, alla guida un’alleanza DC-PRI-PSDI-Civico. Ad amministrare con Dettori furono Carlo Bini (vice sindaco), Bruno Barago, Gianfranco Girardi, Franco Chinelli, Alberto Bottoni ed Antonio Ventruto. L’Amministrazione Dettori si dimise dopo circa un anno. Il 9 maggio 1991 fu eletto sindaco Giuseppe Deligia (Amministrazione DC-PCI-PSI) con assessori Giovanni Lorenzoni (vice sindaco), Guido Baffigo, Menotti Casali, Gigi Cataldi, Giuseppe Pisano, Antonello Ornano. Un anno dopo anche il sindaco Deligia fu costretto alle dimissioni e il 13 luglio 1992 ci fu lo scioglimento del Consiglio Comunale.
aprile
Il maddalenino Gian Carlo Tusceri, addetto al riavvicinamento della propria isola con la Corsica, è andato in delegazione dai suoi “cugini” durante quattro giorni in cui visite, incontri e scambi si sono succeduti ad un ritmo “sostenuto”. Responsabile socio-culturale di la Maddalena, corrispondente locale del giornale regionale La Nuova Sardegna, e presidente dell’Associazione culturale “Elicriso” un collettivo teatrale in lingua maddalenina.
Durante il suo soggiorno, ha incontrato Marc Marcangeli, il sindaco facente funzioni di Ajaccio, a cui ha consegnato una lettera del sindaco di La Maddalena, Angelo Comiti, in cui si chiede al senatore-sindaco Charles Ornano il gemellaggio fra le due città. Ha anche incontrato alcuni ricercatori dell’Università ed è stato ricevuto al Liceo Fesch e al Museo A Bandera.
10 aprile
Nasce Valerio Scanu, sarà il più giovane vincitore della storia di Sanremo; Valerio mostra sin da piccolissimo una forte personalità ed un carattere determinato che lo portano ad esibirsi dapprima davanti ad amici e parenti e in seguito in occasione di piccole manifestazioni locali per poi approdare alla trasmissione di Mike Bongiorno “Bravo Bravissimo” nel 2002. Da allora Valerio si concentra sempre più sulla sua passione per il canto, partecipando a vari provini tra cui la versione francese di “American Idol”, il musical di Riccardo Cocciante “Romeo E Giulietta” e “X-Factor”. In tutte queste occasioni, Valerio viene respinto per questioni puramente anagrafiche: la sua minore età non gli permette di partecipare nonostante il suo indiscutibile talento. Dallo scorso 5 Ottobre Valerio vive finalmente appieno il suo sogno: entrato nella scuola di Amici di Maria De Filippi nel corso della primissima puntata, Valerio é stato fortemente voluto dal maestro Luca Jurman che lo definisce “un vero talento che non si trova in giro facilmente”, e si é fin da subito piazzato ai vertici della classifica di gradimento del pubblico, grazie alla sua incredibile voce ed alle sue innegabili doti di interpretazione.
27 marzo
Il comunista Angelo Comiti viene eletto Sindaco di La Maddalena con un incarico esplorativo. Non riuscirà a varare la giunta.
10 maggio
Il democristiano Pietro Dettori è il nuovo Sindaco di La Maddalena con una Giunta DC-PSDI-PRI-Civici. Il Consiglio Comunale elesse Angelo Comiti (PCI) sindaco ‘esploratore’, con l’incarico di trovare un’alleanza stabile che garantisse il governo della città. Il tentativo di Comiti durò un paio di mesi e si dimise il 5 maggio. Cinque giorni dopo, il Consiglio Comunale elesse il nuovo Sindaco Pietro Dettori. Ad amministrare con Dettori furono Carlo Bini (vice sindaco), Bruno Barago, Gianfranco Girardi, Franco Chinelli, Alberto Bottoni e Antonio Ventruto. L’amministrazione Dettori si dimise dopo circa una anno.
29 maggio
E’ la storia di un bambino, Aclà. Vive in Sicilia all’epoca del fascismo, in un villaggio minerario e viene costretto a lavorare in miniera. Ha un carattere ribelle e libertario, scopre che nella miniera non resiste e scappa. Viene ripreso, punito, pestato. Scappa di nuovo, viene ripreso ancora. Poi non scappa più. E’ la sintesi scarna e toccante con la quale Aurelio Grimaldi racconta La discesa di Aclà a Floristella, la sceneggiatura con la quale ha vinto i 25 milioni del Premio Solinas 1990. Il premio è stato consegnato sabato a La Maddalena, in un clima vivacizzato dall’ emozione dei sei finalisti e dall’ interesse di un pubblico nel quale c’ erano molti produttori: Minervini, De Paolis, Pescarolo, Committeri, Airoldi (Titanus Distr.), Silva (Rcs), Guglielmi, Rossini, ecc. Una presenza molto significativa: i nostri produttori sembrano cercare una strada per il cinema degli anni ‘ 90 anche tra le storie del Solinas, che offrono il bel vantaggio di essere state lette ed analizzate da una giuria qualificata: Cristaldi (presidente), Age, Arlorio, Benvenuti, Bignardi, Cecchi d’ Amico, Cicutto, Delogu, Feletti, Giacci, Laudadio (direttore del Premio), Mannuzzu, Magni, Pintus, Pirro. Dopo un interessante incontro in mattinata con Francesco Rosi (nella settimana erano stati proiettati dieci suoi film), c’ è stata nel pomeriggio la proclamazione del vincitore Aurelio Grimaldi, accolto da un applauso molto caldo. Il giovane autore di Meri per sempre e di Le bottane, sceneggiatore con Marco Risi di Ragazzi fuori si è presentato così: Faccio il maestro elementare a Palermo e non ho molto tempo per andare al cinema perché insegno ad un corso serale di alfabetizzazione per adulti. Se all’ assegnazione del primo premio la giuria è arrivata senza scontri, la scelta delle due sceneggiature, oggetto di menzione speciale e di un premio da 5 milioni, ha richiesto lunghe e rissose sedute. Perché, come ha ripetuto Cristaldi, il livello era professionalmente molto buono per tutte. Le menzioni sono state per Commedia di Claudia Florio e Anita di Grazia Giardiello e Roberto Jannone. Né la Florio né gli autori di Anita (già opzionato dalla Titanus Distribuzione) sono alla prima esperienza. Aiutoregista, curatrice di edizioni italiane di film stranieri, Claudia Florio è autrice di Occhèi occhèi, un film presentato qualche anno fa a Taormina. Grazia Giardiello, diplomata al Conservatorio e insegnante di piano, e Roberto Jannone, sceneggiatore e autore di film industriali, hanno scritto, tra l’ altro, Il coniglio nel cappello, che ha ricevuto l’ Award dell’European Script Fund presieduto da Richard Attenborough. Aurelio Grimaldi è stato il più coccolato. Due grandi della fotografia come Tonino Delli Colli e Pasqualino De Santis (ospiti della Maddalena, insieme a tanti altri personaggi che sempre più volentieri partecipano alla manifestazione, trasformandola in una piacevole occasione di incontro nell’isola così bella e così amata da Franco Solinas) hanno perfino offerto la loro gloriosa esperienza se e quando La discesa di Aclà a Floristella diventerà un film con la regia dello stesso Grimaldi, per il quale il debutto è assai più che un vago desiderio. Ma tutti i finalisti sono stati circondati da interesse. Carmine Amoroso, autore di Buon Natale e Buon Anno, una nerissima commedia nella quale un gruppo famigliare si trasforma in un insieme di assassini, ha già venduto tre anni fa il soggetto a Gianni Di Clemente e il film dovrebbe cominciare entro l’ anno con la regia di Monicelli. Dipende solo dalla disponibilità del regista, recentemente coinvolto nel progetto del film su Rossini. Curiosità ed attenzione anche per le altre sceneggiature finaliste, RH negativo, di Melania Gaia Mazzucco e Daniela Ceselli, due ragazze romane poco più che ventenni, allieve del Centro Sperimentale e, soprattutto, per Viva i bambini! di Gerardo Fragione, 32enne di Sperlonga, laureato in filosofia, che vive da due anni a Berlino, dove, dice faccio il barista e per me è già meraviglioso essere qui. In Viva i bambini!, ha ipotizzato, più per immagini che con parole, un mondo dominato dai vecchi, nel quale i bambini vengono uccisi sul nascere e, se proprio si salvano, vivono in clandestinità, in angoli remoti, miserabili e sporchi come porcili. Tentando, con i giurati, una succinta analisi delle tendenze espresse nelle 226 storie del Solinas di quest’anno, emerge una curiosa indifferenza nei confronti dell’ attualità politica e sociale. Nessuna storia parla di droga, di Aids o di lotte per il Potere. Si occupano della contemporaneità a loro modo, cercando magari nel passato o nel futuro, secondo Magni, mentre Arlorio trova che un elemento comune è la solitudine, storie nelle quali la famiglia, la solidarietà degli altri, è completamente assente. Insieme alla tendenza a ridurre il numero dei personaggi, Pirro rileva la mancanza dell’elemento comico. Ma la comicità appartiene alla maturità e all’esperienza. Del resto, aggiunge Feletti, non bisogna confondere la voglia di ridere dei giovani con la capacità di far ridere.
2 giugno
Craxi a Caprera; Tra i pini di Caprera, di fronte alla tomba di Garibaldi, Bettino Craxi ha annusato aria di crisi. E’ stato un avvertimento, così l’ ha chiamato lui, ma ha avuto la forma e il tono dell’ultimatum. Si parlava del governo, dei rapporti con la Dc, della situazione politica: Dài e dài ha detto Craxi a chi gli ricordava che secondo De Mita non c’è più una maggioranza alla fine si rischia di non trovare più nulla. Sottoposta a scosse continue, di varia natura, presto o tardi la situazione entrerà in una crisi politica molto grave. Presenta già tanti aspetti di crisi, a forza di scuoterla in vari modi, ivi compresi quelli provocatori e deliberatamente rivolti a provocare delle crisi. E’ evidente che prima o poi il risultato esploderà da solo. Il messaggio, enunciato in un momento di relax, durante il pranzo in un ristorante della Maddalena, è chiarissimo. Specie se collegato ad altri due che il segretario socialista, tra un sorso di vino bianco e una forchettata, ha voluto enunciare nel 108esimo anniversario della morte dell’ eroe dei due mondi. Il primo rivolto alla Dc e alla sua situazione interna: La Democrazia cristiana può divaricarsi come vuole, può sdoppiarsi, ma non può pretendere di guidare una coalizione in questo modo. Abbiamo già mandato tanti avvertimenti. Allo stato delle cose non possiamo far altro che richiamarli: poi si vedrà. Il secondo dedicato ai tempi del chiarimento politico e ai prossimi impegni internazionali a Caracas e a Tokyo: Tornerò sulla scena a luglio. Da qui ad allora chi vuole ha tempo per riflettere, a meno che le partite del mondiale… Però le partite sono di pomeriggio, e per riflettere c’ è la mattina che, com’è noto, ha l’ oro in bocca. C’è dunque la possibilità d’ una crisi di governo durante il semestre di presidenza italiana della Cee? Non saprei dire. Mi auguro di no è stata la risposta mi auguro che tutti i problemi posti sul tappeto trovino una loro soluzione. Lavoriamo per questo. Caprera ha trovato un Bettino Craxi pieno di verve, facondo, caustico. Ad accoglierlo, nella casa-museo, c’erano i pronipoti dell’eroe dei due mondi, Giuseppe e Anita, e c’era anche un sosia di Garibaldi. Oriente Moretti, 79 anni, di La Spezia, imprenditore edile, pittore dilettante, barba e lunghi capelli bianchi, indossava una camicia rossa e il tipico cappello garibaldino. Fantastico, ha esclamato Craxi vedendolo. Mi sento davvero Garibaldi, oggi, l’ha poi ricambiato Moretti, entusiasta per il discorso del segretario socialista. Era una giornata caldissima, ieri, a Caprera. Craxi, che era accompagnato dalla moglie Anna e dal figlio Bobo, ha parlato davanti a una piccola folla variopinta: parenti e fan di Garibaldi, esponenti socialisti locali, turisti in bermuda. Un discorso appassionato nel quale l’ eroe dei due mondi è stato presentato come un precursore del federalismo. Una trattazione storica che proprio non lasciava presagire il successivo, fermissimo, ultimatum. Forse per rafforzarlo, il segretario del Psi ha deciso di usare una metafora religiosa anziché laica e repubblicana quando nel ristorante della Maddalena ha parlato del ruolo del suo partito nella maggioranza: Se al nostro posto ci fosse stato Sant’Antonio, noto per la sua pazienza, avrebbe già sfasciato tutto. L’ irritazione, ancora una volta, era rivolta in particolar modo alla sinistra della Dc e a De Mita, colpevole di voler portare subito in Parlamento la riforma elettorale, e di voler cercare lì una maggioranza. La questione elettorale ha detto Craxi è eminentemente politica. Le forze che compongono la coalizione che marciassero su terreni diversi in materia di riforme elettorali preparerebbero la dissoluzione della coalizione stessa. E quando gli è stato ricordato quel che De Mita ha detto ieri l’ altro sui socialisti che sarebbero trattati dal gruppo dirigente dc come si fa coi vecchi zii rimbambiti Craxi non ha voluto scherzare: Non faccio polemiche da bar, ha tagliato corto. Un mese fa, a Radicofani, l’ incontro con un altro suo referente storico, Ghino di Tacco, aveva suggerito al segretario socialista una riflessione amara sui mali dell’Italia. Ieri l’ incontro con Garibaldi (Craxi, come ogni anno, si è informato sullo stato di conservazione della salma imbalsamata: E’ perfetta, rosea e sorridente, gli ha risposto il pronipote dell’eroe) l’ ha indotto a riflessioni sui mali della politica. E non ha risparmiato nessuno. Né l’alleanza di governo, né la Democrazia cristiana, né Occhetto (il Pci vaga nel vuoto, non vorrei che alla fine, dovendosela prendere con qualcuno, se la prendessero con me); né Berlinguer (l’ ultimo comunista, l’ ha definito, contestando l’ autenticità dello strappo). E quando gli è stato fatto notare che, comunque, il Partito comunista ha avuto un ruolo in momenti cruciali, per la difesa della democrazia, ha commentato: La democrazia nel ‘ 48 l’ hanno garantita la Dc, Saragat, i liberali e Ugo La Malfa. Se avessimo vinto noi…. Dietro i puntini di sospensione c’ è il sorriso di un Craxi sicuro di un fatto (il Psi può solo aumentare, il Pci può solo perdere) è deciso a non ostacolare la nemesi storica della fine del comunismo, anche attraverso la condanna di quegli intellettuali che hanno sostenuto i regimi dispotici: Non gliela faremo passare liscia, ha scherzato. Non ha risparmiato nemmeno il suo Psi. Dove il partito è commissariato ha detto siamo andati meglio. E poi, passando dalla metafora religiosa a quella bellica: Non vorrei esser costretto a fucilare qualche colonnello o qualche generale. Solo il capo dello Stato è uscito indenne dal raid a Caprera. Quando gli è stato chiesto un commento sulle critiche lanciate dalla segreteria socialista ai vertici istituzionali e, quindi, al Quirinale, s’ è fatto serissimo e ha scandito: Il presidente della Repubblica mantiene tutta la mia stima e la mia amicizia.
9 giugno
Furibonda rissa a Palau tra militari americani e giovani sardi. Tre ragazzi del luogo vengono pestati a sangue.
11 giugno
Al Sant’Elia di Cagliari la partita Inghilterra-Eire inaugura i mondiali di calcio. Gli hooligans inglesi causano gravi disordini: 9 agenti feriti.
15 giugno
Niente libera uscita per i militari americani a La Maddalena ed a Palau in occasione della partita di calcio Italia ed USA per i campionati mondiali. Si temono intemperanze e scontri.
2 luglio
Nell’arcipelago operazione di bonifica per uno dei suoi gioielli. L’isola di Budelli viene ripulita dai rifiuti grazie ad un’iniziativa promossa dall’associazione Marevivo
4 luglio
All’annuncio della chiusura dell’Arsenale, preoccupazione tra la popolazione per gli oltre 359 posti di lavoro su 510 messi a rischio.
21 luglio
Il salone consiliare del comune, forse, non è stato mai così affollato. Un via vai di persone che discutono, formando dei capannelli negli spazi riservati al pubblico, di avvocati, più o meno famosi, del foro di Tempio, che danno gli ultimi consigli ai propri assistiti, prima di comparire davanti al magistrato, giovani praticanti legali alle prese con voluminosi fascicoli
Il pretore Giacomo Pala tiene l’udienza del sabato nella sala dove, comunemente, si riunisce la massima assise cittadina.
Una decisione clamorosa, assunta su due piedi, dietro l’autorizzazione dello stesso sindaco della Maddalena, Pietro Dettori.
Motivo: la vetustà del palazzo di via La Marmora, che ospita la pretura. L’edificio è davvero in condizioni pessime. Nei muri di sono aperte grandi incrinature, il pavimento non regge più, il soffitto sta per cedere… Il dottor Pala, magistrato con tanta esperienza alle spalle, deve avere avuto sentore che tutto stesse per crollargli addosso, e non soltanto in senso figurato. Così, ben centoventuno cause civili, alcune delle quali relative a questioni delicate e urgentissime, sono state discusse in Comune.
Giacomo Pala, magistrato in servizio da molti anni a La Maddalena, crede che la giustizia sia, soprattutto, accordo e si contraddistingue per le sue battaglie contro la burocrazia e le prevaricazioni che i cittadini subiscono. Non è nuovo a gesti clamorosi, come è stato quello compiuto in un caldo lunedì pomeriggio del giugno 1985. Il “piccolo” pretore della Maddalena ha osato condannare il politico più potente della terra, l’allora presidente degli Stati Uniti d’America, Ronald Reagan. Per questioni di iniquità salariali fra i dipendenti civili della locale base Usa. “Ronald Reagan è stato condannato in una causa di lavoro intentata dagli operai e dagli impiegati italiani che lavorano nella base Usa della Maddalena. Il pretore dell’ isola, Giacomo Pala, ha ingiunto a Reagan “quale rappresentante dell’ United States Naval Office”, di aumentare le paghe dei dipendenti, e risarcire le somme arretrate “indebitamente non versate” finora”- si leggeva su La Repubblica il 14 febbraio 1985.
“Il mio non deve essere interpretato come un gesto insano o improvviso- ha spiegato Pala, riferendosi alla decisione di amministrare la giustizia dal palazzo civico- Gli amministratori civici sanno bene in quale stato si trova il palazzo di via La Marmora che ospita la pretura. A causa della sua vetustà, ma anche perché non sono stati mai eseguiti i lavori di ristrutturazione. Si sono aperte grandi crepe nei muri e si sentono degli scricchiolii sinistri. Non intendo rischiare la mia pelle, né quella degli impiegati. Nella seduta di questa mattina, in particolare, sono chiamate a comparire circa sessanta persone ed è facilmente spiegabile il rischio che si correrebbe facendole entrare contemporaneamente nell’area delle udienze”.
Ma, il provvedimento del pretore è soltanto la punta di un iceberg. Una storia che va avanti da molto tempo, senza un finale.
Infatti, la pretura di via La Marmora è stata giudicata inadatta da una decina d’anni.
Da quel momento si è proceduto alla costruzione di un nuovo edificio, moderno e funzionale, che avrebbe assolto, indubbiamente, a tutte le esigenze di un circondario abbastanza ampio, di cui fanno parte, oltre a La Maddalena, Arzachena e Santa Teresa di Gallura.
L’edificio è ormai terminato e fa bella mostra di sé, alla vista di tutti coloro che si trovano, per caso o per necessità, a transitare o a sostare ancora in via La Marmora, una strada che, per ironia della sorte, incrocia proprio via Agostino Millelire, dove è stata edificata la nuova sede della pretura. Si tratterebbe di compiere un centinaio di metri per prendere possesso dei nuovi locali. Ma l’amministrazione comunale non ha rilasciato ancora il suo benestare. Perché?
“Abbiamo deciso di accendere un mutuo per acquisire per gli arredi- ha spiegato il sindaco Pietro Dettori-Non possiamo agire d’urgenza perché i mutui devono essere ufficialmente richiesti dal Consiglio comunale. Il problema della nuova pretura doveva essere discusso in una delle ultime riunioni. Era all’ordine del giorno, ma non si è fatto in tempo a discuterlo. Senza dubbio lo faremo nella prossima”. È una promessa ufficiale, quella del sindaco Dettori, che, per giunta, appoggia a titolo personale il gesto del pretore. Ma, anche, capisce che sarà difficile, per la sua amministrazione, sbrogliare la matassa aggrovigliata e sedare il caos amministrativo provocato da anni di crisi.
“Con tre sindaci in un anno, come è possibile che le pratiche vadano avanti.” – ammette Dettori.
“Siamo disposti a trasferirci anche con il vecchio arredo- continua il pretore- pur di fruire di locali nuovi e più funzionali di quelli attuali. Le centoventi cause discusse oggi dimostrano che la pretura della Maddalena conserva ancora la sua importanza per tutto il circondario, con buona pace di quelli che la volevano sopprimere”.
L’assessore ai Lavori Pubblici, Carlo Bini, dal canto suo, cerca di trovare una soluzione: “Indipendentemente dall’acquisizione del mutuo, il dottor Pala potrà, entro breve tempo, disporre dei locali della nuova pretura- dichiara Bini- L’amministrazione provvederà a fare svolgere tutti collaudi da parte dei vigili del fuoco e a fare allacciare luce e acqua”.
Intanto, i convocati alle udienze sono comparsi davanti al magistrato nella splendida aula consiliare del comune, tra il busto di Giuseppe Garibaldi e la bandiera di Domenico Millelire, prima medaglia d’oro della Marina sarda. Quale onore
“Ringrazio il sindaco e l’amministrazione che, con apprezzabile disponibilità hanno dimostrato di tenere nella dovuta considerazione la situazione della giustizia, presso la sezione distaccata della Maddalena- ha dichiarato, con l’animo più disteso il dottor Pala- Mi auguro che quanto si è verificato nei locali adibiti a pretura serva per farci concedere il definitivo benestare, da parte dell’amministrazione, a trasferirci nei nuovi locali, da tempo ultimati”.
Tra le altre cose, è emerso anche che i tecnici del Genio civile hanno compiuto una prima perizia circa quattro anni fa, constatando le condizioni in cui versava la vecchia pretura. Anche i funzionari dell’ufficio tecnico comunale si resero conto personalmente della grave situazione. Ma, la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la vistosa apertura prodottasi nel pavimento della stanza riservata all’ufficiale giudiziario. Nel momento in cui se ne è accorto, Pala ha deciso di compiere il gesto clamoroso. Ha mandato il cancelliere dal sindaco per richiedere i via ufficiale la disponibilità del salone comunale. Di fatto, si è trattato di una protesta che il primo cittadino ha raccolto pienamente, promettendo di adoperarsi per migliorare le cose. Dettori si è fatto carico di colpe che non sono soltanto sue e dell’amministrazione di cui è a capo, perché la storia si protrae, ormai, da molto tempo. La sagacia del dottor Pala, certo, è servita a smuovere le acque stagnanti. (T. Abate)
26 agosto
Da oggi al 2 settembre si svolgerà a La Maddalena un campeggio “di lotta” contro la base nucleare. Organizzato dal coordinamento antimperialista ed antinucleare, prevede manifestazioni di protesta.
29 agosto
Un gruppo di campeggiatori, in lotta contro la base nucleare di La Maddalena, si trasferisce a Sassari e manifesta davanti alla sede della USL e della Prefettura.
5 settembre
Brucia il Club Med; Un incendio doloso la notte scorsa ha devastato l’isola di Caprera. Le fiamme hanno distrutto un centinaio di bungalow del Club Mediterranée situato in una delle zone più suggestive dell’arcipelago della Maddalena, costringendo la squadre di soccorso a evacuare oltre mille turisti. Si sono succedute scene di panico, ma durante le operazioni di sgombero (avvenuto a piedi e, in qualche caso, via mare) non ci sono stati feriti. I danni, nel centro vacanze, si sono rivelati molto ingenti. Tutti gli ospiti, già nella giornata di ieri, hanno comunque potuto fare rientro nel complesso residenziale e proseguire le ferie. Il fuoco è stato appiccato da alcuni sconosciuti poco dopo le 23 di mercoledì. Le fiamme, inizialmente, si sono sviluppate nella zona di Cala Garibaldi, situata nella parte occidentale di Caprera. Da lì, alimentate da un vento fortissimo, si sono rapidamente propagate in direzione del club. In quel momento la gran parte dei turisti assisteva ad uno spettacolo. I responsabili del villaggio hanno subito dato l’ allarme. Sul posto sono così arrivate le prime squadre di soccorso: vigili del fuoco, uomini dell’antincendio e della marina italiana (a poca distanza si trova anche la base Usa di Santo Stefano), e centinaia di volontari. Le operazioni di spegnimento, però, si sono subito rivelate difficili. Si è così deciso di procedere allo sgombero di tutti i turisti e del personale di servizio. Poco dopo la mezzanotte le prime capanne sono state distrutte dalla fiamme. Durante la notte i turisti sono stati ospitati alla meglio nelle aule della scuola elementare e nei casermoni della marina. Le operazioni di spegnimento si sono concluse soltanto alle otto del mattino di ieri, quando gli elicotteri, con abbondanti getti d’ acqua e di liquido ritardante, hanno definitivamente avuto ragione dell’incendio. Sull’accaduto è stata aperta un’ inchiesta dalla magistratura. Non è infatti la prima volta che Caprera è minacciata dai piromani. Gran parte dell’isola è protetta e da tempo è stata trasformata in un parco naturale, salvaguardata da rigidi vincoli paesaggistici e ambientali. Secondo indiscrezioni raccolte dall’Agenzia Italia gli investigatori starebbero valutando anche la possibilità di un gesto di vendetta o di ritorsione nei confronti del club. Nella serata di ieri sono state fatte le prime stime dei danni provocate dal fuoco. Le fiamme hanno completamente distrutto i 110 bungalow e ne hanno danneggiato in misura consistente decine di altri. Indenni, invece, le strutture e i servizi centralizzati del centro vacanze. Il pronto intervento dei vigili e dell’antincendio regionale ha evitato ulteriori danni e, soprattutto, ha impedito che il fuoco si estendesse alla zona in cui si trovano la tomba di Giuseppe Garibaldi e la sua casa-museo. Complessivamente, comunque, sono bruciati una trentina di ettari di macchia mediterranea, di pineta e di altri arbusti.
9 settembre
Appartiene alla Maddalena il titolo di miss, come località di mare più bella e più pulita della nostra penisola. Il piccolo arcipelago, infatti, è risultato vincitore del premio Goletta verde 1990, organizzato dalla Lega per l’ambiente e dal settimanale L’Espresso che, nel numero che sarà in edicola domani, pubblica la classifica completa, relativa a 100 spiagge italiane, le più importanti e le più votate. La classifica finale del premio è stata stilata facendo la media di una doppia votazione: la prima di gradimento, come è risultata dal referendum indetto da L’Espresso tra i propri lettori; la seconda sulla qualità del mare, come è emerso dalle analisi svolte dalla Goletta verde. Dopo la Maddalena si sono piazzate, a pari merito, le isole Tremiti e Forte dei Marmi. Al quarto posto c’ è Stintino, al quinto Cala Gonone, al sesto Taormina. In settima posizione troviamo Capri, quindi Palinuro, Porto Cervo e, in decima posizione, Otranto. La Sardegna è la regione che ha dominato il premio Goletta verde, piazzando ben quattro località fra le prime dieci. La più votata in assoluto dai lettori de L’ Espresso è stata l’ Isola d’ Elba che, però, si trova al sedicesimo posto della classifica complessiva in quanto in vari punti della sua costa sono stati misurati valori di inquinamento microbiologico oltre i limiti fissati dalla legge. Buon piazzamento, invece, hanno registrato, a sorpresa, due perle dell’Adriatico: Rimini (al diciannovesimo posto) e Riccione (al quarantaquattresimo) che hanno nettamente battuto due rivali del calibro di Viareggio (settantaduesima) e Portofino (novantesima).
12 settembre
La notizia, per gli amanti del mare e della vela, lascia di stucco: chiude il Centro Velico di Caprera. Sì, anche la mitica scuola fondata nel 1967 e resa famosa in tutta Europa per il rigore con cui si insegnano i segreti della navigazione, potrebbe essere costretta a sospendere ogni attività. Dopo il Club Mediterranée tocca dunque al centro velico. Il primo aggredito e minacciato da due spaventosi incendi che, in apparenza, hanno l’ impronta della vendetta. Il secondo per un cavillo burocratico dietro il quale si affacciano anche misteri. Un torbido intreccio di interessi, di mancati rinnovi delle concessioni demaniali, di tentativi di speculazioni edilizie, di guerre in nome del turismo e di esigenze militari, scuote e agita questa splendida fetta dell’arcipelago sardo, dall’80 considerata una riserva naturale orientata. Una riserva particolare dove ancora sopravvivono rarissimi esempi di flora e fauna in estinzione. Nessuno si sbilancia in dichiarazioni ufficiali. Accreditare un’ ipotesi, suggerire una tesi, puntare il dito in una direzione precisa, sarebbe forse troppo facile ma soprattutto controproducente.
15 settembre
Dopo gli ultimi incendi che hanno devastato il club Méditerranée di Caprera, il comune della Maddalena ha concesso una serie di deroghe edilizie ai dirigenti della multinazionale per le vacanze. Per l’ esattezza sono stati disposti il recupero verde (con l’ innesto di macchia mediterranea, ginepri e piante di cisto) dell’area bruciata dal fuoco e la possibilità di ricostruire le capanne distrutte in un tratto di costa più vicino al mare. La decisione è stata adottata dalla commissione municipale per l’ edilizia. Prima di essere attuata dovrà dunque ottenere l’ approvazione della giunta e, presumibilmente, del consiglio comunale. Nel frattempo dovrà dare il proprio benestare anche la soprintendenza ai beni ambientali di Sassari.
18 settembre
Il Centro velico non sarà più sfrattato. Manca l’atto formale, la firma del rinnovo della concessione demaniale. Ma tutto lascia capire che la prestigiosa scuola presente sull’isola dal 1967 potrà continuare la sua attività. Per impedire la sua chiusura è infatti intervenuto il ministero delle Finanze, che starebbe per revocare l’ ingiunzione di sfratto decretata dall’Intendenza di Sassari. La vicenda era nata alcune settimane fa. Quella che viene considerata la perla dell’arcipelago della Maddalena e per questo sottoposta a vincolo di tutela ambientale, era stata scossa da due violenti incendi che sapevano di vendetta. Le fiamme, divampate nel giro di 24 ore, avevano distrutto circa 80 bungalow del Club Méditerranée. Gli ospiti del villaggio erano stati evacuati e rispediti a casa. Per i responsabili del centro non era rimasta altra alternativa: chiudere i battenti. Una resa che aveva gettato nello sconforto i piccoli operatori turistici dell’isola e messo in allarme l’ amministrazione comunale. Pochi giorni dopo ecco giungere la notizia dello sfratto al Centro Velico di Caprera, una vera istituzione per l’ isola. Gli stessi dirigenti della scuola vennero colti di sorpresa. Protestarono, chiesero spiegazioni, inviarono documenti e lettere. Ma la posizione dell’Intendenza di Finanza restò immutata. Tutto nasceva da un cavillo burocratico. Il ministero aveva disposto un aggiornamento dei canoni d’ affitto delle varie proprietà demaniali. Si erano avviati nuovi rilievi della zona occupata dal Centro, si erano fatti nuovi calcoli.
1 ottobre
Apre a Cala Gavetta, nel Palazzo Raffo-Ajassa, l’agenzia della Banca Popolare di Sassari. Si aggiunge alle storiche Banco di Sardegna e Banco di Napoli.
7 novembre
Pesante clima di tensione a La Maddalena intorno alle sedi dei Comandi americani. Una valigia, lasciata per sbadataggine dal familiare di un militare americano nei pressi della sede del Naval Support Office, provoca uno stato di allarme e l’intervento delle forze dell’ordine italiane ed americane e della squadra di artificieri della Marina italiana.
17 novembre
Un mezzo da sbarco americano in servizio tra La Maddalena e S. Stefano sperona e fa colare a picco la barca di un pescatore maddalenino.
9 ottobre
Il Mediterranée di Caprera chiude e licenzia tutti i dipendenti. Il provvedimento è stato adottato dopo la maggiorazione del canone d’ affitto dei terreni dati in concessione dallo Stato, canone che l’ Intendenza di finanza di Sassari ha portato da 40 a 400 milioni. Il Club lascia l’ arcipelago dopo più di 30 anni di attività. La decisione di chiusura è stata presa nei giorni scorsi dai responsabili del Mediterranée nonostante la recente approvazione di una serie di deroghe a favore del centro vacanze. Alla fine dell’anno, infatti, scadrà la convenzione tra il Comune e il Club per l’ utilizzo dell’ area. Dopo gli incendi dolosi che all’ inizio di settembre avevano distrutto decine di tukul costringendo gli ospiti a lasciare il villaggio, i dirigenti del Mediterranée avevano rinnovato la richiesta di uso del suolo pubblico alla giunta sollecitando alcune varianti. In particolare, si chiedeva lo spostamento dei capanni in una zona più vicina al mare e la loro parziale trasformazione in manufatti di cemento, la costruzione di una grande piscina e la trasformazione (senza aumento di cubature) di un complesso a due piani in un fabbricato ad un solo piano. Le trasformazioni avrebbero consentito di poter contare su una sala-ristorante coperta, la razionalizzazione di alcuni impianti e servizi turistici. Tenendo conto delle esigenze di una società che opera da decenni nell’ arcipelago e badando anche alla situazione dell’occupazione della Maddalena, l’ amministrazione la scorsa settimana aveva risposto sì a tutte le richieste del Club. Non si era tuttavia trattato di un dibattito semplice. Sulla questione (da sottoporre poi alla Regione alla sovrintendenza ai Beni ambientali di Sassari) avevano dato parere favorevole solo 15 consiglieri su 30. Gli altri avevano preferito abbandonare l’ aula al momento della votazione. Gli ambientalisti, ancora oggi, appaiono su posizioni diverse: da un lato il WWF si è detto chiaramente contrario all’ ampliamento delle strutture, dall’ altro Italia Nostra ha assunto una posizione più possibilista. Adesso, comunque, in una vicenda già intricata e complessa, che al momento del blitz degli incendiari suscitò interrogativi e perplessità, s’ innesta l’ aumento del canone. Una richiesta che rientra negli obblighi imposti dalle recenti norme finanziarie. Per di più, anche in caso d’ accettazione del canone, la concessione non sarebbe più automatica come in passato ma soggetta alla partecipazione ad un’ asta. Di qui, appunto, la decisione del Club del Tridente di mollare tutto e chiudere definitivamente. Restano ora sul tappeto le difficoltà per i lavoratori fissi e per i dipendenti stagionali (oltre duecento) reclutati ogni anno tra i giovani della Maddalena. Ma c’ è anche da sottolineare il fatto che in passato lo Stato ha spesso ricevuto accuse per la richiesta di canoni irrisori di fronte a incassi miliardari da parte delle multinazionali delle vacanze. L’ ultimo provvedimento che colpisce il Club Mediterranée se da una parte si inserisce in questa nuova logica di rigore, dall’altra parte vorrebbe permettere una maggiore e più libera concorrenza. Non è quindi escluso che al Club Mediterranée possa subentrare sin dalla prossima estate un altro villaggio vacanze in grado di garantire l’ occupazione.
31 ottobre
Sciopero generale a La Maddalena contro il programma del Ministero della Difesa di soppressione dell’arsenale militare e dei suoi 500 posti di lavoro in organico.
11 novembre
L’inchiesta sui servizi segreti paralleli porta alla scoperta di una base sarda di Gladio a Poglina, presso Alghero, usata fino a tempi recentissimi. Numerosi sardi e alcuni maddalenini tra i ‘‘gladiatori’’.