Correva l’anno 1853
L’inglese Thomas Forester compie un viaggio in Sardegna; ne pubblicherà il resoconto nel 1858 con il titolo Rambles in the Islands of Corsica and Sardinia: interessanti le notizie riportate sui suoi connazionali che vivono a La Maddalena. Annota, fra l’altro, l’abbigliamento delle donne isolane. Riporta anche la notizia che, “presso il promontorio di Santa Reparata […] furono rinvenute alcune rovine di ville romane”.
Giulio Ferracciolo diviene sindaco provvisionale di La Maddalena.
Stefano Lamberti è sindaco di Santa Teresa. Ricoprirà l’incarico fino al 1856.
Due pastori che abitano presso Santa Teresa, Giorgio Sanna e tale Cucco, sono sospettati di dare asilo a un bandito corso che sembra godere di protezione anche da parte del comandante del borgo.
La Regia Nave Governolo, al comando di Persano, si arenò – mentre aveva a bordo il Re Vittorio Emanuele II, i principi Umberto ed Amedeo di Savoia ed il loro seguito, che si stavano recando in Sardegna per una partita di caccia – su uno scoglio non segnalato nei pressi della Maddalena: Persano poté disincagliare la nave con la manovra ma fu tuttavia processato per il fatto, venendone comunque assolto. Questo incidente procurò però a Persano, futuro comandante della flotta italiana e protagonista della sconfitta di Lissa, il rancore del re, convinto di essere stato in pericolo di vita.
12 febbraio
Il sindaco della Maddalena domanda a nome dei Consiglio comunale e dei suoi amministrali la franchigia doganale per l’isola, la quale “trovasi per legge conservata alla Capraia ed alla zona della Savoia“. Esso appoggia quella domanda ai motivi seguenti:
I. Il comune della Maddalena trovandosi separato dall’isola madre e stabilito in isola sterile e sassosa, manca di prodotti naturali, e deve provvedersi dalla Sardegna le cose necessarie alla vita.
II. Tali fatti avevano indotto il Governo del Rè di Sardegna a concedergli le franchigie doganali, stategli tolte nel 1810.,
III. Quel comune popolato di due mila seicento abitanti, di cui seicento addetti alla marina militare, andò impoverendo dopo il 1820, scemò di commercio e di benessere, senza profitto dell’erario dello Stato.
IV. Gli abitanti di quell’isola sono pressoché ridotti alle risorse che vi portano gl’impiegati in attività, e quelli ammessi a riposo, e del presidio militare.
V. Le spese degl’impiegati e preposti delle dogane superano di gran lunga il prodotto dei diritti doganali, che si percevono ……
Sembra alla vostra Commissione che, se sussistono i fatti allegati, e specialmente quello accagionatovi sotto il numero V, merita d’essere presa in considerazione una tale istanza, e che quindi dal Governo si debbano fare le indagini necessarie a quel riguardo e sottoporre al Parlamento quei provvedimenti che ne risultassero necessari. Epperlanto vi propone l’invio di tale petizione al ministro delle finanze. Fu a parer mio una fatalità che quando si rividero le tariffe doganali, ed il Parlamento ne adottò il ribasso, non si avesse esatta conoscenza delle condizioni in cui versava la Maddalena. Io credo che se il Ministero e la Camera avessero avuto cognizione precisa delle condizioni eccezionali in cui si trova quel paese, non avrebbero esitato un istante a pareggiare la Maddalena alla Capraia. È dessa una rocca che non solo non produce il sostentamento necessario alla vita dei suoi abitanti, ma credo non produca nemmeno triboli e spine. I potenti hanno taciuto una cosa, perché alla loro riservatezza e precauzione non conveniva di dirla, ed io oggi la dirò. È appunto l’interesse che hanno le finanze di dichiarare porto franco questa isoletta. Felicemente situata nella Bocca di Bonifacio è il punto di transito tra la Sardegna e la Corsica. Dando libero sbarco a tutte le merci di ogni nazione, avremmo un deposito che farebbe concorrenza al porto di Livorno, con grande utilità dello Stato. Gioverà eziandio far presente che gli abitanti, per non morire d’inedia e disperati nel loro isolamento, sono costretti da suprema necessità ad esercitare il contrabbando, con danno del tesoro e della moralità. Nella petizione esposero che il Governo, per dare di che sostentarsi a quei poveri abitatori, vi mantiene, senz’altra necessità, un piccolo presidio militare. , . . ¦ Dando libera introduzione ad ogni genere, di mercanzie nella Maddalena, scemerebbe subito il contrabbando che ora si esercita nei porti attigui agli stazzi della Gallura, e che il Governo non potrà mai impedire, per supremi sforzi che voglia fare, finché gli arditi navigatori della Maddalena saranno dagli alti bisogni della vita costretti a fare i contrabbandieri, i Non dimenticherò finalmente di sottoporre alla considerazione della Camera i distinti riguardi che merita questo paese che fornisce gran parte degli equipaggi, ed è patria di distinti uffiziali della marina regia. Questi riflessi ho stimato opportuno di farvi, appoggiando le savie conclusioni della Commissione, e spero che il ministro terrà di questa petizione conto particolare. Se me lo permette la Camera, alle considerazioni svolte dall’onorevole relatore della Commissione e dall’onorevole preopinante, aggiungerò ancora alcuni riflessi in appoggio di questa domanda degli abitanti della Maddalena. Dapprima aggiungerò agli esempi che si addussero in loro favore, quello degli isolotti del lago Maggiore. Nell’ultima o penultima legge votata sulle dogane fu confermato il privilegio del quale godevano da lungo tempo i loro abitanti di considerare quegli isolotti come porto franco, per la considerazione ch’essi sono scogli infruttiferi ; ora per quanto infruttiferi siano gli isolotti del lago Maggiore, lo scoglio della Maddalena lo sarà sempre di più. Si può dire che esso non potrebbe bastare, neppure per un sol giorno, al nutrimento de’suoi abitanti. Osservo di più che fu l’isola della Maddalena per quasi un secolo in possesso di questo privilegio di una specie di porto franco, che gli venne concesso in ragione delle sue particolari circostanze. Il Governo glielo tolse unicamente (secondo i ragguagli che mi sono procurato da quella direzione) per il pericolo del contrabbando. Sicuramente non dissimulo che si fa un certo contrabbando nell’isola della Maddalena; ma si allega dagli abitanti, che dando loro i diritti di un porto franco, circondando l’isola di doganieri all’uscita e al luogo d’impedire l’entrata, lasciando entrare qualunque genere, come nel porto franco di Genova, il contrabbando scemerebbe, aumentando l’interesse delle finanze. Se cosi è, come da molli si allega, e con ragioni plausibili, non ci è più ragione per denegare loro l’assimilazione alle altre isole di Capraia e del lago Maggiore. Appoggio adunque l’invio della petizione al Ministero, acciocché, se si riconosce questo fatto, ne tiri la conseguenza ovvia di pareggiarli agli abitanti delle isole di Capraia e del lago Maggiore. Pongo ai voti le conclusioni della Commissione che sono per l’invio della petizione al ministro delle finanze.
Nello stesso anno verrà sciolto il consiglio comunale di La Maddalena: “Dietro relazione fattane a S. M. dal ministro degli Interni, un Decreto reale ha disciolto il consiglio comunale della Maddalena (provincia di Tempio); nella relazione è detto che questo consiglio era in opposizione coi poteri costituiti e col prescritto delle leggi, che poneva in niun cale, e che amministrava a talento disprezzando leggi, dovere ed autorità….”
23 marzo
La legge n. 1485 abolisce le decime in favore del clero e fissa nella durissima aliquota del 10% l’imposta fondiaria.
22 maggio
Abolita per legge l’obbligatorietà della costituzione delle compagnie barracellari: la facoltà di ristabilirle o sopprimerle è demandata ai Comuni.
10 maggio
A fronte delle tante spese l’amministrazione comunale decide di affittare il prato comunale che, fino a quel momento, era usato liberamente per il pascolo del bestiame manso della comunità.
Giugno
L’avviso a vapore Averne porta a Santa Teresa il prefetto di Corsica, Thuiller: lo scopo è quello di trovare accordi per rendere operative le misure contro i banditi corsi che si rifugiano in Sardegna. Il viaggio è proficuo: molti banditi si costituiscono al prefetto chiedendo clemenza; la partenza della nave sarà salutata da tutti gli abitanti di Santa Teresa accorsi sulla riva. Dopo questa operazione i transfughi corsi in Sardegna si riducono a 17.
19 luglio
Il maddalenino Francesco Millelire, (di Agostino e di Santa Zicavo, nato il 23 settembre 1805 all’Isola della Maddalena) viene sottoposto a giudizio perché inquisito d’omicidio per duello provocato senza giusta causa dal fu capitano maltese Giovanni Carlo Casanova. Condannato ad un anno di carcere con sentenza del Consiglio di Guerra Divisionario di Torino il 25 luglio 1853 pel suddetto omicidio. S.M. con suo Decreto 1 agosto 1853 gli commutò detta pena in quella di due mesi di detenzione da scontarsi nella Cittadella di Torino. Uscì il 25 settembre dello stesso anno.
Vittorio Emanuele II, accompagnato dal principe di Carignano e dal duca di Genova, arriva nell’arcipelago a bordo del “Governolo”, comandato dall’ammiraglio Persano, per una battuta di caccia a Caprera. La nave urta una secca lungo la costa est di Santa Maria.
settembre
Per riaprire la Scuola Normale si richiede all’Intendente di Gallura di affidare il compito di precettore a un sacerdote che coprirebbe anche l’ufficio di viceparroco. Novembre: a fronte del rifiuto governativo di lasciare agli impiegati dell’ufficio postale i diritti percepiti, in modo da alleggerire l’impegno del comune, il Consiglio comunale decide di non pagare più alcun contributo per la posta.
dicembre
Fondata a Cagliari, su iniziativa del fabbro Stefano Rocca, una Società di Mutuo Soccorso fra artigiani: sarà costituita legalmente nel marzo 1855.