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La confessione in un nastro

Volonte’ voleva lasciare l’Italia. La confessione in un nastro. Mostre e film per ricordare l’attore scomparso Dopo la Grolla alla memoria, gli omaggi di Roma, Torino e Bologna AROMA quattro anni dalla morte di Gian Maria Volonte’, avvenuta in Grecia durante le riprese di “Lo sguardo di Ulisse” di Theo Anghelopoulos, la Grolla d’oro alla sua memoria e il convegno promosso con il Sindacato critici cinematografici a Saint – Vincent sono state le prime due manifestazioni a ricordarlo. Ha detto Gianni Amelio: “Con Gian Maria c’e’ stato un amore non corrisposto. Aveva un carattere aspro. Non mi amava: accetto’ il film “Porte aperte” perche’ voleva interpretare il libro di Sciascia. Sul set litigammo molto e fu durissimo, ma se oggi sono un regista “forte” lo debbo a lui e alle risse verbali. Litigo’ anche con Ennio Fantastichini perche’ doveva odiare il personaggio da lui interpretato e si allenava trattandolo duramente. Ma quando lo ritrovai nel 1968 sul set di “I sette fratelli Cervi” di Gianni Puccini, lo scoprii dolcissimo. Si e’ commosso Amelio ricordando l’attore, come Giuliano Montaldo, che lo diresse in “Sacco e Vanzetti” e che ha detto: “Mettendo insieme in un ideale montaggio i suoi film, si puo’ avere la pellicola della sua vita, che e’ incompleta, purtroppo, e questo ci addolora”. A Volonte’ e’ dedicato l’ultimo film premiato a Cannes di Theo Anghelopoulos, “L’eternita’ e un giorno”, di imminente uscita, e a Bologna, il 31 ottobre, prendera’ il via la prima retrospettiva a lui dedicata. Organizzata dalla Cineteca felsinea con il Museo del cinema di Torino e il Palazzo delle Esposizioni di Roma, la manifestazione si spostera’ poi nella Capitale e a Torino. Il 2 novembre, alla retrospettiva, ci sara’ Francesco Rosi, che presiedera’ la proiezione di “Il caso Mattei” e alla presentazione di materiali inediti e del volume “Volonte’ – L’immagine e la memoria” corredato da appunti mai apparsi di Gian Maria. La sua ultima compagna, Angelica Ippolito, e’ in possesso di tanti “diari di lavoro” di Volonte’, che per studiare i suoi film si rintanava a La Maddalena, distraendosi con la barca a vela. Fra gli inediti c’e’ una testimonianza politica contro il governo Berlusconi che Volonte’ rilascio’ a Giovanni Petitti nel dicembre 1994: “Credo che dopo questo film di Anghelopoulos non faro’ piu’ niente in Italia. Non voglio nemmeno piu’ condividere con la mia presenza in questo Paese, quello che sta avvenendo. Me ne andro’ in silenzio e basta”. Francesco Rosi, che lo ha diretto in tanti film, da “Salvatore Giuliano” a “Cristo si e’ fermato a Eboli”, ricorda: “Montanelli, vedendo “Il caso Mattei”, pronuncio’ parole illuminanti sull’attore: “Ha fatto dire a Mattei cio’ che non ha mai detto, perche’ non sapeva dirlo, ma ha pensato”. Dietro la cinepresa, diventavo spettatore e non riuscivo a dare lo stop, perche’ la sua immedesimazione era totale”. Carlo Lizzani, che lo diresse in “Banditi a Milano”: “Era un grandissimo attore, e un uomo estremamente sensibile, pronto a fare qualsiasi sacrificio per le cause e i film in cui credeva”. Carla Gravina (alla quale si uni’ con grande scandalo) dice: “Ha regalato se stesso ai personaggi che ha interpretato, e ce li ha lasciati. Riscoprirli e’ una lezione di cinema, di vita, di rigore. Ne abbiamo bisogno”.

Giovanna Grassi

Ecco alcuni brani dell’ultima intervista di Volonte’: “Non voglio nemmeno piu’ condividere con la mia presenza in questo Paese, quello che sta avvenendo (1994, governo Berlusconi ndr). Penso di andarmene in silenzio e basta” * “Il cinema di Petri o quello di Antonioni erano una garanzia straordinaria di confronto dialettico… Oggi il corrispettivo di tutto questo non c’e’ piu” * “La macchina divorante dell’elettronica usata in modo selvaggio sembra divorare tutto. Io non sono contrario alle tecnologie, e’ l’uso che se ne fa che inquieta, sforna persino il Presidente del Consiglio…”