La Maddalena AnticaUne visite au Gibraltar italien

Partenza da Bonifacio

Dopo un pranzo sommario lasciamo Bonifacio. Il vento comincia ad esserci favorevole, ed è con una leggera brezza da poppa che andiamo ad ormeggiare a Cala Fornello, vicino alla torre di Olmeto. Noi avevamo promesso ad un amico di Bonifacio di andare in quel giorno a chiedergli ospitalità nel golfo di Ventilegno per fare insieme una buona battuta di pesca in quei paraggi così pescosi, ma abbiamo dovuto rinunciare al progetto per paura di non poter raggiungere Ajaccio due giorni dopo, giorno fissato per il nostro arrivo.
La sera, riposo generale; i nostri uomini, che hanno fatto la festa a Bonifacio, hanno voglia di dormire; il mio amico B. ed io, ci sentiamo un po’ affaticati in seguito alla vita movimentata che facciamo da otto giorni, e soprattutto a causa del cibo di bordo che riscalda; quanto al nostro compagno P.C. il marinaio, non è mai stato così bene, così in forma.
5 luglio. – Questa mattina facciamo una bellissima pescata; al quadro di poppa, quattro murene pesanti tutte quattro insieme quasi sette chilogrammi, molte rane pescatrici, qualche piccolo pesce, e numerosi granchi e patelle. Questa pesca ci ricompensa della nostra notte durante la quale siamo stati sballottati come se fossimo restati ormeggiati al largo. Io non raccomando affatto Cala Fornello alle persone che vogliono dormire tranquilli a bordo.
Dopo una succulenta zuppa di pesce, lasciamo questo ormeggio senza rimpianto; sono le 11 e cinquanta; il barometro è stazionario a 769 m/m, il termometro marca 28°; al largo, soffia una bella brezza da Nord-Ovest, il mare è mosso.
Per risalire il grande scoglio di Olmeto e i Monaci, bordeggiamo per quasi due ore per O.S.O.; il secondo bordo ci porta vicino allo scoglio di Latoniccia, il quarto sulla punta Senetosa, il sesto, infine, in fondo al calanco di Conca dove gettiamo l’ancora alle 6 e 5 minuti della sera.
Non abbiamo incontrato che una grande nave a vapore a tre alberi, una tartana e un piccolo battello da pesca.
Mentre l’equipaggio prepara la cena e fa asciugare i suoi abiti e gli effetti letterecci bagnati dagli spruzzi del mare, M. B. si affretta a scendere a terra per fare uno schizzo dell’Euxène all’ancora e del paesaggio circostante.
Sulla riva, scorgiamo una mandria di capre e alcune persone che vengono a fare i bagni.
Mercoledì 6 luglio. – Il vento che ha soffiato tutta la notte continua la mattina, il barometro è abbassato di un millimetro; poiché abbiamo ancora più di 22 miglia da percorrere prima di arrivare ad Ajaccio, alle 7 precise io do il segnale di partenza; veniamo via con fatica da questo profondo calanco dove siamo stati male come il giorno prima a Cala Fornello.