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Festa della Trinita

Si festeggia nell’omonima chiesetta in concomitanza della Pentecoste (maggio o giugno). Il programma generalmente prevede la Marcia Longa, i Vespri, la Messa solenne e la processione. Segue la cena con musica e balli.

La ricorrenza è preceduta da una doppia processione che accompagna la statua alla chiesa di S. Maria Maddalena seguita qualche giorno dopo dal ritorno della stessa statua alla chiesetta campestre, la più antica dell’Isola. Costruita attorno al 1770 in origine la chiesetta era dedicata a S. Maria Maddalena. La statua fu donata nel 1927 dalla famiglia Mascagni (Bancarotta).

Una volta era tradizione fare la festa della Trinita il giorno dei morti (2 novembre). Tutti i giovani partivano molto presto per occupare i posti migliori, dove poi si rimaneva tutto il giorno, ed ai ritardatari toccavano i fischi di quelli che erano arrivati prima. Tutti avevano, a traccolla, le zucche piene di vino o di acquavite e nell’altra mano “U mandillu” (un fazzoletto con i ‘fichi sicchi, mustaccioli, fucacci e melicutogni’. Si portava al collo la tradizionale collana di mele e castagne.

Tutta questa merce veniva raccolta i giorni prima bussando in tutte le porte a chiedere ‘pe’ l’anima dei morti’. Si giocava tutto il giorno, con le biglie (i picchiarani), a carulina con le mandorle, poi dopo aver mangiato e bevuto abbondantemente si rientrava. Costruito il cimitero nuovo in quella zona, la festa cambiò data e finalità.

Vedi anche: Santissima TrinitàFesta dei morti alla Trinità nel 1880La chiesetta della Trinita