Cimitero Vecchio: epitaffi e tombe

Di demolire il vecchio cimitero si cominciò a parlare fin dal 1945, ai tempi del sindaco Domenico Tanca. Si pensava di costruirvi una grande piazza, attorno alla quale la città avrebbe potuto trovare adeguato sviluppo.

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La demolizione del Cimitero Vecchio

Domenico Tanca, lanciò l’idea della demolizione del Cimitero vecchio, per consacrarvi lo spazio risultante ad una piazza che egli avrebbe voluto chiamare “13 settembre 1943” 

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Il restauro del 1932

In occasione del cinquantenario della morte di Garibaldi, il fascismo organizzò un Comitato e lavori straordinari di restauro del vecchio cimitero maddalenino

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Tombe di Eroi alla Maddalena di Raffaele Rossi

Questo articolo ci offre una interessante descrizione del Cimitero Vecchio cosi come doveva trovarsi tra il 1920 ed il 1930.

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Dalle chiese di San Michele e San Giorgio al Cimitero Vecchio

Prima dell’occupazione piemontese, gli abitanti dell’arcipelago seppellivano i loro morti presso la chiesetta di San Michele del Liscia, nelle campagne di Palau.

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Premessa di “Il Cimitero Vecchio – La demolizione – epitaffi e tombe”

A La Maddalena c’è chi sostiene che se nel 1948, il sindaco Giuseppino Merella non fosse stato di Florinas e il parroco don Salvatore Capula di Castelsardo, probabilmente il “Cimitero Vecchio”, quello degli “antichi isolani” non sarebbe mai stato demolito.

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