Correva l’anno 1965
Il poeta maddalenino Mario Boccone, pubblica la sua poesia “Cussi è nata l’isula“, una sorta di inno per gli isolani.
Dominique Milano è sindaco di Bonifacio; ricoprirà l’incarico fino al 1971.
Cessa definitivamente l’attività della SEGIS (Società Esportazione Graniti Sardi), nata nel 1901 per l’estrazione e la lavorazione del granito di Cala Francese.
L’edificio scolastico di Capannaccia (Palau), opera già avviata dal comune di Tempio, è finalmente collaudato. Estrema penuria di acqua: si crea una derivazione dal rio Surrau in regione San Gavino, dove la presenza di sabbia garantisce l’azione di filtraggio e la potabilità, ma nei mesi estivi l’acqua diventa salata.
23 marzo
Josto Tramoni aveva rassegnato le dimissioni. Il motivo enunciato pubblicamente di questa inattesa decisione erano le sue condizioni di salute, quello recondito, vero, la divergenza di vedute, su alcune questioni di carattere urbanistico, con la componente della DC legata alla parrocchia. Si diceva, infatti, Tramoni fosse rimasto deluso dal comportamento di alcuni suoi assessori e che avesse preparato la lettera di dimissioni in seguito a una violenta litigata con un esponente autorevole della Giunta, il quale era stato invitato con decisione ad allontanarsi dal Gabinetto del Sindaco. Era replicata, in buona sostanza una melodia frequentemente suonata, in tutti quegli anni.
Occorsero quasi tre mesi di trattative, fra i due gruppi democristiani principalmente, per arrivare alla designazione di un nuovo capo dell’amministrazione comunale.
Infatti, la crisi fu risolta solo il 9 di giugno con l’elezione del “laico” Pietrino Vasino, un insegnante di materie tecniche presso l’Avviamento di La Maddalena, che era stato in passato più volte assessore.
Era prevista, per lo stesso mese di giugno, la tornata elettorale per l’elezione del V ° Consiglio Regionale e come sempre accadeva in quei frangenti le forze politiche, anche locali, si preparavano a presentarsi all’esame nella migliore forma possibile. Fu così che il sindaco Tramoni e la sua giunta si presentarono dimissionari già a marzo ma l’accettazione delle dimissioni scivolò sino ai primi di giugno, e non fu certo un caso. La maggioranza, ossia la D. C ., cercava di far sedere sulla poltrona di sindaco un uomo più malleabile, più maddalenino, se si vuole, di quanto non lo fosse il giovane dentista cresciuto con una mentalità un po’ troppo ‘continentale’. Ma, forse, occorreva più tempo per decidere come catturare i voti della fascia moderata. La seduta del consiglio comunale annunciata per sabato 1° giugno 1965, in cui erano previste le dimissioni del sindaco, la loro presa d’atto e l’eventuale elezione del nuovo sindaco, andò deserta. Si seppe che la seduta andò deserta per via di “un’improvvisa indisponibilità” dell’assessore ai Lavori Pubblici Pietro Vasino, il designato dalla maggioranza alla carica di primo cittadino. .
Le dimissioni di Tramoni avevano arrecato un certo disagio in seno al gruppo di maggioranza, tanto che in un primo momento il Consiglio Comunale, convocato alla fine del mese di aprile per discuterle, le aveva respinte. Ma il Sindaco sembrò irremovibile nella decisione di accomiatarsi e con una lettera inviata all’assessore anziano Giovannino Campus ribadiva il suo desiderio “di restare estraneo all’Amministrazione”.
I 23 consiglieri presenti in aula ( 14 della maggioranza e 9 delle minoranze) il 9 giugno approvarono le dimissioni del Sindaco con 15 voti favorevoli, 6 astenuti e 2 voti nulli.
Si passò a discutere sull’elezione del nuovo primo cittadino. I comunisti, per bocca del capogruppo Mariolino Luongo criticarono l’operato della Giunta comunale, giudicandolo fallimentare, e dichiarino che nessun apporto avrebbero potuto arrecare riguardo alla nomina del nuovo Sindaco, a loro giudizio, non era presentato un nuovo indirizzo amministrativo.
Il capogruppo della DC Pasqualino Serra tessé gli elogi e mise in risalto i meriti dell’amministrazione Tramoni: si disse che lo stesso Serra avesse dissuaso con ogni mezzo il medico dal dimettersi, e che questi avesse profittato dell’assenza dalla Maddalena dell’ uomo politico di riferimento della componente dei “laici”, per ragioni di salute che in questo caso erano reali, per presentare le dimissioni.
Allo scrutinio dei voti Vasino ottenne 15 preferenze, 5 andarono al consigliere comunista Giovanni Nieddu, 3 furono le schede nulle. Durante le dichiarazioni di voto il consigliere Luongo (P.C.I.) affermò che le dimissioni di Tramoni erano il frutto di “una paralisi amministrativa che è stata aggravata ancor più dal ritardo nella elezione del nuovo sindaco” e che “la sua elezione doveva essere fatta attraverso un dibattito di cui l’Amministrazione non presenta nemmeno le basi. Sarebbe stato preferibile avere un Commissario Prefettizio” . Aveva votato per Vasino il gruppo D. C. compatto, alleluia.
Una volta ricevuta l’investitura ed avere ‘calamitato’ i saluti e le congratulazioni dei colleghi consiglieri, il neo-Sindaco dichiarò: “Mi sento onorato per la manifestazione di fiducia che avete voluto darmi con l’elezione a Sindaco. Ringrazio tutti coloro che hanno votato il mio nome, insieme a quelli che per motivo di diversa valutazione politica hanno dato il loro voto in altra direzione, e che democraticamente rispetto. Io ho accettato questo personale sacrificio nell’interesse esclusivo della città. Vogliate tutti aiutarmi nella fatica che mi accingo a compiere anche se il tempo che ci resta prima del rinnovo del Consiglio Comunale sarà breve. Cerchiamo di portare a termine, in auspicata concordia e con democratico spirito, quei problemi amministrativi urgenti che ancora possiamo affrontare e risolvere, prima della decadenza del Consiglio. Mi sia consentito in questo momento di rivolgere un caro e affettuoso saluto al mio predecessore dottor Iosto Tramoni. A lui vada senza dubbio la nostra riconoscenza per le sue fatiche di saggio ed onesto amministratore ed il nostro rammarico sincero per la decisione da lui presa di rinunciare a mantenere la guida dell’amministrazione. A lui va il riconoscimento leale e consapevole per avere attivamente operato alla risoluzione di quei grosso problemi della nostra città, quali quello del nuovo acquedotto di Caprera e del grande ampliamento del nostro porto…”.
La nuova amministrazione nasceva all’insegna e con il proposito comune del “vogliamoci bene”. La Giunta era composta di soli democristiani.
I fatti successivi avrebbero dimostrato che ancora tanto fuoco covava sotto le ceneri, nel braciere democristiano
Vasino, durante la sua amministrazione, nel 1966, ricevette il del Presidente della Repubblica Giuseppe Saragat., in visita nell’arcipelago per commemorare Giuseppe Garibaldi nell’anniversario della battaglia di Bezzeca, vinta cento anni prima dal Corpo Volontari italiani guidati da Giuseppe Garibaldi contro il nemico austriaco (21 luglio 1866).
Un anno dopo, insieme a tutti i suoi concittadini, celebrò il Bicentenario della nascita della comunità civile e religiosa isolana: la statua della santa patrona Santa Maria Maddalena fu trasportata a Bonifacio e vi restò per qualche tempo Vi furono grandi festeggiamenti all’isola e in Corsica. (Tore Abate)
8 aprile
Michele Columbu, sindaco di Ollolai, inizia una marcia a piedi da Cagliari a Sassari in segno di protesta per la grave situazione economica dell’isola.
14 aprile
L’ENEL delibera l’acquisizione della Carbosarda.
15 aprile
Con l’arrivo del primo carico di virgin nafta inizia alla SIR di Porto Torres la produzione con il procedimento dello steam-cracking.
17-18 maggio
Un’intera seduta della Camera è dedicata ai problemi della Sardegna.
27 maggio
Nasce a La Maddalena Francesco “Checco” Comiti. Checco è uno dei più preziosi prodotti del calcio maddalenino. “Il calcio è stata una splendida parentesi della mia vita. Una inestimabile fabbrica di esperienze e rapporti umani”. A 10 anni ha già il biancoceleste dell’Ilva appiccicato addosso. “Mi allenava Franco Viviani, il mio professore di applicazioni tecniche alle Medie”. Una passione coltivata nel campetto tra le case del quartiere Moneta. Con due regole ferree. “Al mattino la partita finiva quando la prima mamma chiamava uno di noi per il pranzo. Alla sera con la sirena dell’arsenale“. Un amore viscerale. “Sul muro di una scuola c’era scritto: L’Ilva è di chi la ama. Giocatori e tecnici passano. L’Ilva resta. E’ il valore aggiunto dell’isola”.
L’essere maddalenino. “Quando sul giornale leggevo “il maddalenino Comiti” ero orgoglioso. E’ una questione di identità“. Centrocampista di grande qualità. “Ora il calcio è cambiato. Solo il piede non basta più. Se non abbini la corsa sei uno dei tanti“. Con la maglia dell’Ilva la clamorosa conquista della C2 con Angelino Fiori. “Era follemente geniale. Riusciva a toglierti da dentro anche quello che non avevi”. Il Comunale in terra battuta “Fossa dei leoni” con mille caldissimi tifosi. “Tempi eroici. Ad Alessandria scrissero che era un incrocio tra un parcheggio e un campetto parrocchiale”. A 25 anni dall’Ilva all’Olbia. “Quando arrivò la telefonata ero al bar. Non ci potevo credere”. Un salto di qualità. “All’Ilva giocavo a pallone. All’Olbia ho iniziato a fare il calciatore”.
Anni scolpiti dentro. Con momenti topici “Il gol vittoria in casa della Torres mi dà ancora i brividi. Resta tuttora l’unico successo dei bianchi a Sassari tra i professionisti“. Passaggi a Novara e Tempio prima del Tavolara di Gianni Fraschetti. “Un grande presidente. Sempre dentro l’avventura”. La pennellata per la rete di Fabio Dettori che voleva dire Serie D. “Una stagione perfetta“. Con i verdi anche in quarta serie prima di un lungo percorso ricco di calcio nostrano. “Ho conosciuto i meandri del dilettantismo sardo“. Scarpette al chiodo a 45 anni. Ovviamente con la maglia dell’Ilva. “Non è possibile che, con tutti i nostri talenti, dopo di me sia uscito dall’isola solo Nicholas Izzillo che sta facendo molto bene”. Il motivo? “Forse siamo troppo chiusi“. Firmato “Checco” Comiti. Maddalenino doc.
13 giugno
Elezioni del Consiglio regionale: sostanziale stabilità dell’elettorato.
26 agosto
Governo di centro-sinistra alla Regione: Efisio Corrias presiede una giunta DC-PSI-PSDI-PSd’Az.
30 agosto
L’alto flusso di turisti verso l’isola dimostra l’inadeguatezza dei trasporti marittimi. Anche per questo, la Tirrenia, decise di far entrare in funzione i nuovi traghetti, il “La Maddalena” che sostituì il “Maria Maddalena” e il “Bonifacio” che sostituì il postalino “Limbara” che collegava La Maddalena con Bonifacio. La tratta era proprio Maddalena-Bonifacio, con attracchi a Palau e Santa Teresa Gallura.
24 ottobre
Prima storica partita ufficiale di campionato tra Ilvarsenal e Palau. Per la cronaca l’Ilva prevalse per 4-2 e tutte le reti furono siglate da maddalenini (doppietta di Giannino Petri, Giovanni Scanu e Tugulu per l’Ilva; Benito Mureddu e Tore Mura per il Palau). Quel giorno Ivo Zonza, allenatore del Palau, mandò in campo 6 maddalenini). L’anno successivo l’allenatore palaese Piero Paoli nel derby maddalenino del 19 marzo 1967 schierò ben 10 isolani.
29 dicembre
Riprende a La Maddalena la “Tradizione Goliardica”. Gli studenti universitari maddalenini movimentano l’intera giornata con la loro allegria e le spassose trovate. La paesana ed esasperante monotonia di questi giorni di vigilia natalizia è stata rotta dalla furia dei goliardi isolani, che quest’anno come non mai è esplosa in una serie di iniziative accolte con viva simpatia dalla popolazione.