Delfino – U fironu
Per i pescatori invece l’arrivo del delfino era quanto di più dannoso potesse capitare perciò, per scaramanzia, non lo nominavano mai se non con la definizione di “malu pesciu”.
Leggi tuttoPortale di Storia, Turismo e Cultura dell'isola di La Maddalena
Per i pescatori invece l’arrivo del delfino era quanto di più dannoso potesse capitare perciò, per scaramanzia, non lo nominavano mai se non con la definizione di “malu pesciu”.
Leggi tuttoLa Pinna nobilis appartiene alla classe dei molluschi e rappresenta il più grande bivalve presente nel Mediterraneo, uno dei più grandi al mondo.
Leggi tuttoI nostri pescatori la catturavano casualmente, a volte ammagliata nelle reti o nelle sagole delle nasse, a volte nei palamiti
Leggi tuttoHa abitato il Mediterraneo da tempo immemorabile, colonizzando le spiagge assolate, dove ama riposare per ore al sole senza minimamente risentire del caldo.
Leggi tuttoNome attribuito a due alghe appartenenti alle Rodoficee, diffuse nel Mediterraneo (Corallina officinalis e Corallina Mediterranea), in acque basse (anche 10 centimetri).
Leggi tuttoI palamiti, o palangresi, si compongono essenzialmente di un galleggiante al quale è legata una corda di canapa chiamata “trave
Leggi tuttoIl “mestiere” delle nasse è stato a lungo appannaggio esclusivo dei Ponzesi, i primi ad adoperarlo a Maddalena.
Leggi tuttoAll’inizio di questo secolo i più vecchi aragostai erano Cavaliere e Vitiello; il primo viveva per tutto il periodo della pesca al Porto della Madonna, sulla spiaggia di Budelli oggi nota col suo nome
Leggi tuttoA “Bassamarina” Raffaella D’Agostino (cieca, ma abilissima nel manovrare gli aghi per la rete affidandosi solo al tatto e alla lunga esperienza) vendeva le materie prime necessarie: il cotone e la tinta.
Leggi tuttoNasce “La società fra i pescatori” di La Maddalena, con lo scopo di “assicurare un sussidio ai soci ammalati e cooperare alla loro educazione ed istruzione civile, venire in aiuto alle famiglie dei soci defunti, accordare al socio che ne farà richiesta mutuo in danaro”.
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